DÜSSELDORF: L’attacco avvenuto la sera di venerdì 23 agosto 2024 a Solingen, in Germania, ha scosso profondamente la città e l’intero paese. Intorno alle 21:30, durante un concerto organizzato per celebrare il 650° anniversario della fondazione della città, un uomo armato di coltello ha seminato il terrore in Piazza del Mercato, colpendo indiscriminatamente i partecipanti.
Il tragico evento si è svolto proprio davanti al palco principale, mentre il DJ, ignaro della gravità della situazione, continuava a suonare per evitare di alimentare il panico tra la folla. Solo più tardi, su richiesta degli addetti alla sicurezza, ha esortato il pubblico a disperdersi con calma e a lasciare il luogo dell’attacco. Tuttavia, l’aggressore aveva già colpito con ferocia, mirando alla gola delle vittime. Tre persone hanno perso la vita, tra cui due uomini di 67 e 56 anni e una donna di 56 anni, mentre altre otto sono rimaste ferite, cinque delle quali in condizioni critiche.
Secondo le prime testimonianze raccolte dalla polizia, l’attentatore avrebbe gridato “Allah Akbar” durante l’assalto, suggerendo un possibile movente terroristico. Questa ipotesi è stata ulteriormente rafforzata da una rivendicazione dell’Isis, che attraverso la sua agenzia al-Amaq ha dichiarato che l’attacco è stato condotto da un “soldato dello Stato islamico” come vendetta per i musulmani in Palestina e altrove.
Circa 26 ore dopo l’attentato di Solingen, che ha causato la morte di tre persone e il ferimento di altre otto, il presunto autore si è consegnato alla polizia poco dopo le 23 di sabato 24 agosto. L’uomo, completamente bagnato dalla pioggia e ancora coperto di sangue, si è avvicinato agli agenti e avrebbe detto, secondo quanto riportato dalla Bild: “Sono io quello che state cercando…”. Si tratta presumibilmente di un siriano di 26 anni, nato a Deir al-Sor, che era arrivato in Germania nel 2020 chiedendo asilo a Bielefeld.
Nonostante fosse previsto che venisse espulso, le autorità ne avevano perso le tracce. Diversi media tedeschi hanno riportato che la Procura federale, che ora guida le indagini, non ha voluto rilasciare commenti sulla notizia. L’uomo sarebbe un musulmano sunnita, ma prima dell’attentato non era noto alle autorità di sicurezza come estremista islamico.
Il vicecancelliere tedesco Robert Habeck, durante un incontro con la stampa a Flensburg, ha espresso il suo cordoglio per le vittime e ha dichiarato: “Abbiamo un numero a tre cifre di soggetti ritenuti pericolosi nella scena islamista, ma il siriano arrestato per la strage di Solingen non ne faceva parte”.
Il ministro degli Interni della Renania Settentrionale-Vestfalia, Herbert Reul (Cdu), ha confermato l’arresto durante un’intervista al “Tagesthemen” dell’Ard, dichiarando che l’uomo è “altamente” sospettato del delitto e che sono state trovate prove a suo carico.
La polizia ha effettuato anche altri due arresti. Nelle prime ore di sabato, un quindicenne è stato fermato a casa dei genitori, sospettato di non aver denunciato un crimine. Il pubblico ministero Markus Caspers ha affermato che il giovane avrebbe parlato con l’autore dell’attacco poco prima del crimine. Successivamente, è stato arrestato un siriano di 36 anni in un centro per richiedenti asilo vicino al luogo dell’attentato.
In risposta a questa tragedia, tutte le manifestazioni pubbliche nel Land sono state cancellate, e la popolazione di Solingen si è radunata nel luogo della strage per commemorare le vittime con fiori, candele e un concerto spontaneo di musica classica. Le autorità tedesche hanno espresso il loro sgomento per l’accaduto, con il cancelliere Olaf Scholz che ha invocato la massima severità della legge contro l’aggressore e ha espresso solidarietà ai familiari delle vittime e ai feriti.
La città di Solingen, profondamente scossa, cerca ora di ritrovare la serenità dopo una serata di festa trasformatasi in una delle più dolorose tragedie della sua storia.
uanto accaduto a Solingen è solo l’ultimo di una lunga serie di episodi, a volte opera di squilibrati, che hanno provocato morti e feriti in Germania negli ultimi anni. Attacchi, che a volta hanno avuto matrici terroristiche, xenofobe o politiche, e che si ripetono da tempo gettando nel panico intere comunità.
Attentati terroristici in Germania dal 2016.
14 agosto 2024: un uomo ha attaccato e ferito a coltellate sette persone in un centro rifugiati nel distretto orientale di Berlino. L’aggressore era un 21enne algerino.
31 maggio 2024: un uomo armato di coltello ha ferito sei persone nella piazza del mercato di Mannheim nella Germania sudoccidentale. La polizia ha poi aperto il fuoco contro l’aggressore, ferendolo in modo grave. L’aggressore era un cittadino afgano di 25 anni. Secondo il settimanale Der Spiegel, gli investigatori ritengono che l’uomo abbia agito con un movente islamista.
25 gennaio 2023: due persone sono rimaste uccise e sette ferite in un attacco con il coltello a bordo di un treno tra Kiel ed Amburgo. A finire in manette è stato un 33enne palestinese.
24 febbraio 2020: un’auto ha investito la folla che partecipava ad un corteo di Carnevale a Volksmarsen, vicino alla città di Kassel, in Assia. Almeno 50 persone, fra cui 18 bambini, sono rimaste ferite. Al volante dell’auto vi era un cittadino tedesco 29enne, che è stato arrestato. Le sue motivazioni non sono state chiarite.
19 febbraio 2020: Tobias Rathjen, 43enne tedesco infarcito di idee dell’estrema destra xenofoba, ha aperto il fuoco all’impazzata contro due shisha bar di Hanau, in Germania, uccidendo nove persone, prima di tornare a casa, ammazzare la madre di 72 anni e suicidarsi. Tra le vittime diversi cittadini turchi.
1 dicembre 2020: a Treviri un uomo di 51 anni alla guida di un’auto ha travolto i passanti, uccidendo tre donne, di 25, 52 e 73 anni, e un uomo di 45 anni con la figlia neonata. Nell’attacco sono rimaste ferite altre 18 persone.
9 ottobre del 2019: a Halle in Sassonia-Anhalt un cittadino tedesco pesantemente armato ha cercato di fare irruzione nella sinagoga dove erano in corso le celebrazioni per lo Yom Kippur ed erano presenti 51 persone. Grazie al portone di ingresso sbarrato si è evitato un bagno di sangue, ma l’uomo è comunque riuscito ad aprire il fuoco contro due passanti, una donna di 40 anni e un ragazzo di 20, uccidendoli. Altre due persone sono rimaste ferite.
31 dicembre 2018-1 gennaio 2019: nella notte di Capodanno un cittadino tedesco di 50 anni ha investito intenzionalmente con la sua auto diverse persone nelle cittadine di Bottrop ed Essen, nella Renania Settentrionale-Vestfalia. Quattro persone, di nazionalità siriana e afghana, fra cui un bambino, sono rimaste ferite. Arrestato poco dopo, il cinquantenne ha proferito minacce razziste. L’uomo è stato rinchiuso in un istituto psichiatrico dopo che gli è stata riconosciuta l’infermità mentale.
7 aprile 2018: un cittadino tedesco di 48 anni, alla guida di un camioncino, ha investito gli avventori seduti ai tavolini di un caffè all’aperto in un’area pedonale della città di Muenster, nel Nord Reno -Vestfalia, e si è poi suicidato con un colpo di pistola alla testa. Due persone sono morte sul posto. Dei 20 feriti, due sono morti successivamente. L’autore dell’attacco aveva dei precedenti per piccoli reati e aveva sofferto di problemi psichiatrici.
19 dicembre 2016: un terrorista che aveva pestato giuramento di fedeltà allo Stato islamico, il tunisino Anis Amri, ruba un camion con il quale investe la folla del mercatino di Natale nel quartiere berlinese a Breitscheidplatz, uccidendo 12 persone, fra cui l’italiana Fabrizia Di Lorenzo di Sulmona. Poi riesce a fuggire. Nel camion viene trovato il corpo dell’autista derubato. Amri viene poi ucciso quattro giorni dopo dalla polizia italiana a Milano.