Quattro persone sono morte quando una tempesta ha affondato una nave sul Lago Maggiore. Poi si è saputo che ventuno delle persone a bordo avevano lavorato per i servizi segreti israeliani o italiani, scatenando una frenesia speculativa.
L’incidente del 28 maggio scorso è stata una tragedia insolita che normalmente avrebbe attirato un’attenzione fugace.
Nei giorni successivi, invece, la storia ha preso un piede diverso nei media nazionali e internazionali quando si è saputo che ventuno persone che viaggiavano sulla barca erano spie o ex spie, tra cui tredici del Mossad, il servizio di intelligence estero israeliano e otto italiani dell’AISE e dell’AISI.
La spiegazione ufficiale è una festa di compleanno di un agente a fine missione.
Due dei deceduti appartenevano al servizio di intelligence italiano, mentre Israele ha detto che un’altra vittima era stato un agente in pensione del Mossad.
La quarta vittima, una donna russa, era sposata con Claudio Carminati, lo skipper della nave.
L’opinione pubblica si chiede cosa facessero veramente tutte quelle spie una domenica pomeriggio su una barca a noleggio chiamata “Good…uria”.
Festa delle spie
Diversi media non hanno tardato a chiamare la riunione la “festa delle spie”.
Alcuni hanno speculato sul fatto che il viaggio in barca attraverso le Alpi fosse stato un’opportunità per scambiare informazioni.
È stata una coincidenza che il capitano parlasse fluentemente bulgaro, come alcuni hanno sottolineato, ed era sposato con una russa, Anna Bozhkova?
Il procuratore che indaga sull’incidente si limiterà giustamente a determinare cosa ha fatto capovolgere e affondare la nave.
Carlo Carminati, 60 anni, lo skipper, è indagato per negligenza, naufragio e lesioni ai passeggeri sopravvissuti. Nel naufragio ha perso la moglie.
Il procuratore ha riconosciuto le speculazioni apparse nei media.
Se si trovassero documenti sensibili sarebbero confiscati.
Per aumentare l’intrigo, sembra che i passeggeri sopravvissuti siano stati esfiltrati poche ore dopo l’incidente.
Il Mossad ha inviato un aereo speciale per riportare a casa i sopravvissuti israeliani e ha cercato di impedire la pubblicazione di dettagli sull’incidente in Israele, secondo due funzionari della difesa israeliani.
Una dichiarazione rilasciata dall’intelligence italiana ha confermato che due delle vittime erano suoi agenti: Claudio Alonzi, 62 anni, e Tiziana Barnobi, 53 anni.
L’ex agente del Mossad deceduto era appartenuto a un’unità incaricata del collegamento sotto copertura con i servizi segreti stranieri, secondo un ex alto funzionario della difesa, che ha chiesto di non essere nominato quando ha parlato delle delicate relazioni tra le agenzie di spionaggio.
Anche se si era ritirato dal servizio al Mossad, ha continuato a servire come riservista per l’organizzazione ed è arrivato in Italia insieme ai suoi colleghi come parte di un rapporto di cooperazione tra le organizzazioni di spionaggio israeliane e italiane.
Il Mossad e l’intelligence italiana cooperano su questioni di interesse comune, come la guerra al terrorismo o la raccolta di informazioni sul progetto nucleare iraniano.
Il Lago Maggiore, nel suo litorale piemontese nell’area di Verbania, è una zona potenzialmente “calda” dato l’avvistamento di diversi miliardari russi, fra i quali anche alcuni oligarchi della cerchia putiniana.
La zona, ricca di splendide ville, viene frequentata dai ricchi russi per motivi di relax ma anche per affari inerenti alla riqualificazione di hotel già esistenti nonché all’apertura di nuove strutture.
Ma non solo: dopo lo scoppio della guerra in Ucraina una delle sanzioni comminate ai magnati russi riguarda il divieto di esportare capitali.
Divieto facilmente aggirabile grazie a prestanome e società straniere che possono spostare i fondi in Svizzera.
Ma il litorale è anche una zona di svago per ricchi ebrei ortodossi che hanno acquistato ville e altre proprietà.
Una delle ipotesi, ancora tutta da verificare, è che gli agenti, tutti operativi, stessero seguendo qualcuno o facendo un sopralluogo.
O forse seguivano il flusso dei soldi verso la Svizzera.
La regione, infine, si trova al centro di un triangolo industriale hi tech sia armi che di biomedicina.
Qualunque siano le incertezze che circondano il caso, una cosa è certa: l’inaspettata violenza della tempesta sul lago Maggiore domenica sera.
L’agenzia di protezione civile della regione Lombardia aveva emesso un codice giallo – cautela – per il lago a causa di possibili tempeste quella notte.
Anche se tutti i bollettini avevano avvertito del peggioramento delle condizioni per la zona, “era considerato improbabile che si verificassero fenomeni così intensi quella notte”, ha detto Paolo Valisa, un meteorologo di un’agenzia meteorologica locale.
Si sono trovati nel posto sbagliato al momento sbagliato.
Si sono trovati al posto sbagliato al momento sbagliato. Le spie possiamo averle pure nel nostro palazzo senza saperlo. È una normale attività all’interno di qualunque stato la raccolta di informazioni.