La presunta protezione delle minoranze religiose in Siria non può oscurare le gravi violazioni dei diritti umani perpetrate dal regime di Assad.

Bashar al-Assad, al potere in Siria dal 2000, ha spesso presentato il suo regime come un baluardo di laicità e protezione per le minoranze religiose, inclusi i cristiani. Questa narrazione ha trovato eco in alcune comunità cristiane, che hanno visto nel governo di Assad una difesa contro l’estremismo islamico. Tuttavia, è fondamentale non lasciarsi ingannare da questa apparente tolleranza, poiché il regime è responsabile di gravi crimini contro l’umanità.

Numerose organizzazioni internazionali hanno documentato le atrocità commesse dal governo siriano durante la guerra civile iniziata nel 2011. Tra queste, l’uso di armi chimiche contro la popolazione civile, torture sistematiche, sparizioni forzate ed esecuzioni extragiudiziali. Nel novembre 2023, la Francia ha emesso un mandato di arresto internazionale per Bashar al-Assad, accusandolo di complicità in crimini contro l’umanità e crimini di guerra, in particolare per gli attacchi chimici del 2013 nelle aree intorno a Damasco. 

La presunta protezione offerta ai cristiani non ha impedito al regime di colpire indiscriminatamente aree civili, inclusi luoghi di culto cristiani. Un rapporto del 2019 del Syrian Network for Human Rights ha evidenziato come il governo siriano sia responsabile della distruzione di numerose chiese, superando persino i danni inflitti da gruppi terroristici. 

È essenziale riconoscere che la strategia di Assad di presentarsi come difensore delle minoranze religiose fa parte di una più ampia campagna di propaganda volta a legittimare il suo regime agli occhi della comunità internazionale. Tuttavia, questa narrativa non può cancellare le responsabilità per le gravi violazioni dei diritti umani commesse.

La comunità internazionale deve mantenere alta l’attenzione sulle atrocità perpetrate in Siria e assicurare che i responsabili, indipendentemente dalle loro dichiarazioni di tolleranza religiosa, siano chiamati a rispondere dei loro crimini. Solo attraverso un impegno costante per la giustizia e la verità sarà possibile costruire un futuro di pace e rispetto dei diritti umani per tutti i siriani, indipendentemente dalla loro fede.