In un’inattesa svolta, il presidente Biden ha teso la mano alla prima ministra italiana Giorgia Meloni, una leader di estrema destra, nel tentativo di rafforzare il sostegno all’Ucraina di fronte all’indebolimento dell’aiuto degli Stati Uniti. Questo gesto senza precedenti è avvenuto durante la visita della prima ministra Meloni alla Casa Bianca, dove entrambi i leader hanno sottolineato il loro impegno nel sostenere l’Ucraina nella sua lotta contro l’aggressione russa.
L’incontro tra Biden e Meloni ha mostrato un’amicizia inaspettata, segnando una deviazione dalle iniziali riserve di Biden riguardo alla posizione politica di Meloni quando ha assunto l’incarico. Nonostante le loro diverse provenienze politiche, i leader hanno cercato di presentare un fronte unito su vari fronti della politica estera, incluso l’affrontare la migrazione globale e evitare l’escalation in Medio Oriente.
Biden, sottolineando il loro reciproco sostegno, ha particolarmente evidenziato la loro solidarietà con l’Ucraina, esortando il Congresso a passare una legislazione che fornisca miliardi di dollari per rafforzare la difesa di Kiev contro l’aggressione russa. Questo appello riflette i vigorosi sforzi di Biden per superare le riluttanze del Congresso e accelerare l’assistenza militare all’Ucraina, che egli considera cruciale per contrastare l’aggressione russa e mantenere la stabilità globale.
Meloni, presidente del G7, ha fatto eco ai sentimenti di Biden, sottolineando il suo impegno nella difesa della libertà e nella promozione della pace per l’Ucraina. È da notare che Meloni si è distanziata dalle fazioni filorusse all’interno della sua coalizione, segnalando un impegno a allineare l’Italia con il campo transatlantico favorevole alla causa ucraina.
Sebbene le affiliazioni politiche di Meloni, radicate nei movimenti di estrema destra in Italia, abbiano inizialmente sollevato preoccupazioni per Biden, il suo cambiamento verso una posizione più filo-occidentale sull’Ucraina le ha valso un’improvvisa lode dall’amministrazione Biden. Nonostante le differenze su alcune questioni interne, come le politiche anti-LGBTQ, Biden sembra disposto a prioritizzare la cooperazione su questioni cruciali di politica estera, riconoscendo l’importanza di avere alleati in mezzo alle sfide geopolitiche.
L’incontro ha anche evidenziato le preoccupazioni condivise riguardanti il contrasto al traffico di esseri umani e alla migrazione illegale, in particolare dall’Africa settentrionale, sottolineando una convergenza di interessi tra i due leader. Il recente focus di Biden nell’affrontare le sfide della migrazione lungo il confine tra gli Stati Uniti e il Messico si allinea con la promozione di Meloni per affrontare le questioni della migrazione globale, rafforzando ulteriormente il loro approccio collaborativo alle principali questioni internazionali.
Mentre Biden e Meloni navigano nella loro improbabile alleanza, i loro sforzi non solo segnalano un partenariato strategico nel confrontare le minacce geopolitiche, ma sottolineano anche le complessità delle relazioni internazionali contemporanee, dove le differenze ideologiche possono essere accantonate nell’interesse di obiettivi comuni.
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