Caso Almasri: il confronto tra Nordio e Piantedosi e l’assenza di Meloni
L’informativa alla Camera dei Ministri Carlo Nordio (Giustizia) e Matteo Piantedosi (Interno) sul caso Osama Njeem Almasri ha lasciato più ombre che certezze. Le risposte fornite dai due esponenti del governo non coincidono con i fatti e contengono diverse contraddizioni, omissioni e tentativi di giustificazione poco credibili.
A rendere ancora più pesante la situazione è stata l’assenza della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che aveva già dato una versione dei fatti smentita dalle stesse parole di Nordio. Un’assenza che le opposizioni non hanno mancato di attaccare, sottolineando il tentativo del governo di scaricare le responsabilità e di insabbiare il caso.
Ecco il fact-checking delle dichiarazioni di Nordio e Piantedosi, con tutte le bufale e le omissioni nelle loro giustificazioni.
1. Il mandato di cattura era nullo? Falso.
🔴 La dichiarazione di Nordio:
“Il mandato della Corte dell’Aja era viziato da errori e criticità, compreso un salto temporale di quattro anni nelle accuse. È arrivato in lingua inglese e senza traduzione, quindi non poteva essere immediatamente eseguito.”
✅ La realtà:
La Corte d’Appello di Roma, che ha disposto la scarcerazione di Almasri, non ha mai citato presunti vizi di forma nel mandato di cattura. Ha invece stabilito che la procedura di arresto non era compatibile con il mandato della Corte Penale Internazionale (CPI).
Inoltre, la legge italiana (237/2012) stabilisce chiaramente che il Ministro della Giustizia non deve valutare la fondatezza del mandato, ma semplicemente dare corso alla richiesta della CPI. Quindi, la giustificazione di Nordio è priva di fondamento.
🔹 Contraddizione interna:
Meloni, in precedenza, aveva dichiarato che Nordio non era stato informato dell’arresto. Oggi il ministro ha ammesso di aver ricevuto diverse segnalazioni già il 19 gennaio, quindi le parole della Premier erano sbagliate o fuorvianti.
2. Perché Nordio non ha risposto alla Corte d’Appello? Un mistero.
🔴 La dichiarazione di Nordio:
(Silenzio totale sul perché non abbia risposto alle richieste della Corte d’Appello di Roma e del Procuratore Generale).
✅ La realtà:
Il Procuratore Generale della Corte d’Appello ha più volte sollecitato una risposta dal Ministro della Giustizia, che avrebbe potuto esprimere le sue perplessità sul mandato direttamente ai giudici. Nordio, invece, non ha mai risposto.
🔹 Domanda senza risposta:
Se Nordio aveva davvero dubbi sul mandato, perché non ha risposto ufficialmente ai magistrati invece di restare in silenzio e poi parlare in Parlamento quando il caso era già esploso?
3. La tempistica della scarcerazione: un racconto che non quadra
🔴 La dichiarazione di Nordio:
“Abbiamo ricevuto il mandato il 19 gennaio ma senza il provvedimento ufficiale. Poi il 20 gennaio è arrivata la comunicazione della Corte d’Appello di Roma e il 21 gennaio l’ambasciata italiana all’Aja ha trasmesso il documento ufficiale.”
✅ La realtà:
Il Ministero della Giustizia aveva già ricevuto le segnalazioni dell’arresto domenica 19 gennaio alle 12:37 e poi nuovamente lunedì 20 gennaio alle 12:40 e alle 13:57.
🔹 Contraddizione:
Il Ministero sapeva dell’arresto, ma nonostante questo alle 15:00 del 21 gennaio (a scarcerazione già avvenuta!) ha diffuso una nota in cui diceva di star ancora valutando il fascicolo.
Domanda chiave:
Se il Ministero stava ancora valutando il fascicolo nel pomeriggio del 21 gennaio, come mai la Corte d’Appello aveva già ordinato la scarcerazione in mattinata?
4. L’espulsione di Almasri era già decisa prima della scarcerazione?
🔴 La dichiarazione di Piantedosi:
“L’espulsione è stata decisa solo dopo la mancata convalida del fermo, quando è apparso chiaro che Almasri sarebbe rimasto libero sul territorio italiano.”
✅ La realtà:
L’aereo di Stato che ha riportato Almasri in Libia era già pronto sulla pista di Torino a mezzogiorno del 21 gennaio, mentre la decisione della Corte d’Appello di Roma è arrivata solo nel pomeriggio.
🔹 Contraddizione:
Se davvero l’espulsione è stata decisa dopo la scarcerazione, perché l’aereo era già in attesa prima della decisione della Corte d’Appello?
5. Perché un volo di Stato per un espulso?
🔴 La dichiarazione di Piantedosi:
“Abbiamo rimpatriato Almasri con un Falcon di Stato per motivi di sicurezza nazionale. Nel 2024 sono stati espulsi 190 stranieri pericolosi.”
✅ La realtà:
Nessuna spiegazione è stata fornita su quanti di questi 190 espulsi abbiano ricevuto il privilegio di un volo di Stato. L’uso di un Falcon per un’espulsione è un trattamento eccezionale, che suggerisce una gestione politica del caso piuttosto che un’urgenza reale di sicurezza.
Le reazioni dell’opposizione: ironia e accuse pesanti
L’opposizione ha attaccato con forza le contraddizioni e il tentativo del governo di insabbiare il caso.
🔹 Giuseppe Conte (M5S): “Nordio e Piantedosi sembrano due passeggeri di un treno che nessuno sa chi abbia messo sui binari. Ma chi ha deciso cosa? Perché Meloni è sparita?”
🔹 Elly Schlein (PD): “Nordio non è un passacarte della CPI, ma evidentemente è un passacarte del caos. Oggi in Aula non ha chiarito nulla, ma ha aggravato le ombre su un caso già torbido.”
🔹 Carlo Calenda (Azione): “Un governo che cambia versione tre volte in tre giorni è un governo che ha qualcosa da nascondere.”
E l’assenza di Giorgia Meloni? Un’assenza che pesa, perché la Premier era stata la prima a dare una versione dei fatti oggi smentita dagli stessi suoi ministri.
Un governo in difficoltà
Il caso Almasri è uno dei più gravi scivoloni istituzionali di questo governo. Le versioni fornite da Nordio e Piantedosi non reggono il confronto con i fatti e con le tempistiche reali.
L’assenza di Meloni ha aggravato la percezione di un governo che cerca di insabbiare un errore anziché assumersi le proprie responsabilità. Un errore che ha conseguenze internazionali, perché l’Italia ora appare come un Paese che non rispetta gli impegni con la Corte Penale Internazionale.
Una vicenda che resterà una macchia indelebile sulla credibilità dell’esecutivo e che dimostra, ancora una volta, come la confusione e l’approssimazione possano trasformarsi in una crisi politica internazionale.
È davvero una vergogna! Almasri continuerà a torturare, stuprare e uccidere gli immigrati. Ricatterà l’Italia minacciando di farne partire a centinaia al giorno per Lampedusa. Tutti carne da macello o pesci da friggere. Salvini è come il pescatore verde di Pinocchio. La Meloni è l’omino di burro dice Renzi. Avrei voluto vedere se avesse solo sfiorato sua figlia se gli dava il volo di Stato per farlo tornare a casa tra gli onori.
Complimenti per l’articolo! Un esempio di fact-checking professionale.