Il 21 giugno è stato definito “un giorno di gioia e di festa per tutta la Chiesa, per quella di Roma in particolare” da monsignor Baldo Reina, vicegerente della diocesi di Roma. Questa data segna la conclusione dell’inchiesta diocesana sulla vita, le virtù, la fama di santità e i segni della Serva di Dio Chiara Corbella, una giovane mamma romana morta il 13 giugno 2012 a soli 28 anni.

Una Cerimonia di Commozione e Fede

Nella storica basilica di San Giovanni in Laterano, la cerimonia ha visto la partecipazione dei genitori di Chiara, Roberto Corbella e Maria Anselma Ruzziconi, la sorella Elisa, il marito Enrico Petrillo e il figlio Francesco. Durante l’evento, è stata ricordata la fede incrollabile di Chiara, anche di fronte alle prove più difficili.

Una Scelta di Amore e Sacrificio

Nel 2010, durante la terza gravidanza, Chiara ricevette la diagnosi di un tumore. Consapevole dei rischi per la vita del bambino, decise di rinviare le cure fino al parto. Dopo la nascita del figlio Francesco, Chiara si sottopose a intervento chirurgico e a cicli di chemioterapia e radioterapia, ma purtroppo il tumore era progredito. Questa scelta di amore per la vita è stata sottolineata dal vescovo, che ha esortato tutti a «imitare Chiara perché tutti siamo chiamati alla santità nella vita di tutti i giorni, nelle difficoltà, nei problemi, nelle malattie».

L’Inchiesta Diocesana

L’inchiesta diocesana, iniziata il 21 settembre 2018, è stata condotta da un gruppo di fedeli, amici di Chiara e membri del Tribunale diocesano, tra cui monsignor Giuseppe D’Alonzo, don Giorgio Ciucci e Marcello Terramani. La chiusura dell’inchiesta è un passo significativo verso la possibile beatificazione di Chiara.

Fede e Resilienza

Monsignor Reina ha paragonato la storia di Chiara a quella di Giobbe, sottolineando come la sua fede e resilienza abbiano trionfato sulle avversità, offrendo «chiari segni di risurrezione». Nonostante le sofferenze, Chiara ha mantenuto un sorriso luminoso, grazie alla sua profonda fede in Dio.

Un Esempio di Vita Cristiana

Chiara ha trovato forza e saggezza nella Parola di Dio, che le ha permesso di comprendere il suo ruolo nel piano del Padre. Il vescovo ha ribadito che, in un’epoca in cui l’uomo sembra limitare la vita alle sole dimensioni terrene, Chiara ci ricorda che il nostro orizzonte si estende al cielo.

Gratitudine e Speranza

Enrico Petrillo ha espresso la sua gratitudine a coloro che hanno «amato immensamente Chiara», evidenziando come lei gli abbia insegnato che «Dio è felice perché l’amore non delude» e che «Dio è dolce», proprio come Chiara definiva il suo “giogo”. Francesco, il figlio di Chiara, ora tredicenne, è consapevole di essere parte di qualcosa di grande, e il vescovo spera che possa sempre più comprendere il dono della vita ricevuto da Dio.

Un Cammino Verso la Beatificazione

Dal 2022, l’Ordine dei frati Minori è parte attore della causa di beatificazione, con fra Giovangiuseppe Califano come postulatore. Fra Francesco Piloni, che conosceva bene Chiara, ha paragonato la sua vita a un seme che ha iniziato a germogliare, diventando un grande albero in cui molti trovano riparo e consolazione.

La storia di Chiara Corbella è un potente esempio di come la fede e l’amore possano trionfare anche nelle circostanze più difficili, offrendo un faro di speranza e santità per le generazioni future.