Papa Francesco, nel suo commento al Vangelo durante l’Angelus, ci invita a riflettere sulla coerenza della nostra vita di fede. Il messaggio è chiaro: la fede non deve essere ridotta a un insieme di gesti esteriori, ma deve permeare ogni aspetto della nostra vita, rendendo concreti i nostri atti di amore verso gli altri. Questo richiamo alla coerenza tra fede e azione si radica profondamente nel messaggio evangelico e nella tradizione cristiana.

Il pericolo del ritualismo

Papa Francesco, riflettendo sul Vangelo di Marco (7,1-8.14-15.21-23), evidenzia il pericolo del ritualismo, un rischio presente non solo ai tempi di Gesù, ma anche nella vita dei cristiani di oggi. Gesù critica apertamente i farisei e gli scribi che, pur osservando scrupolosamente le norme rituali, trascurano la purezza interiore e il rispetto per i poveri e gli emarginati. Questa osservazione mette in luce una tentazione sempre presente: quella di ridurre la fede a una serie di pratiche esteriori, senza che queste abbiano un impatto reale sulla nostra vita quotidiana e sui nostri rapporti con gli altri.

Il ritualismo, come spiega il Papa, non conduce alla crescita spirituale, ma può addirittura giustificare comportamenti contrari alla carità. Il cristianesimo non è una religione di apparenze, ma di sostanza, e questa sostanza si manifesta nella carità, nell’amore autentico per il prossimo. Una fede che non si traduce in azioni concrete di amore e rispetto verso gli altri è, secondo Francesco, una fede sterile, incapace di trasformare il cuore.

La coerenza come testimonianza di fede

La coerenza tra ciò che professiamo nella preghiera e ciò che viviamo nella quotidianità è centrale nell’insegnamento di Gesù. Papa Francesco sottolinea che non ha senso partecipare alla Messa, fare volontariato o gesti filantropici, se poi si coltivano sentimenti di odio, disprezzo o indifferenza verso gli altri. La vera purezza, come ci ricorda il Vangelo, non riguarda solo ciò che è esteriore, ma ciò che proviene dal cuore.

Vivere la fede in modo coerente significa che ogni aspetto della nostra vita — sentimenti, parole e opere — deve riflettere i valori del Vangelo. Non si può separare la preghiera dalla vita quotidiana, né la pietà religiosa dall’amore per il prossimo. Questa integrazione totale tra fede e vita è ciò che rende la nostra esistenza un culto gradito a Dio.

L’attualità del messaggio di Francesco

Il messaggio di Papa Francesco è particolarmente rilevante in un’epoca in cui spesso ci si accontenta di gesti superficiali e si perde di vista l’essenza della fede cristiana. Viviamo in una società in cui l’apparenza può facilmente prendere il posto della sostanza, e la tentazione di conformarsi a norme esteriori senza una vera conversione interiore è sempre presente.