Accompagnare il cambiamento di paradigma, sviluppando nelle Pubbliche Amministrazioni comitati etici consultivi per l’intelligenza integrale al fine di rendere l’IA uno strumento incentrato sull’uomo e sull’utilizzo consapevole dei dipendenti pubblici.  La Teoria delle Intelligenze Multiple di Howard Gardner rappresenta un cambiamento paradigmatico nella comprensione dell’intelligenza, identificando otto forme distinte e indipendenti di intelligenza. L’analisi mette in evidenza come le diverse forme di intelligenza, tra cui linguistica, logico-matematica, spaziale, musicale, corporeo-cinestetica, interpersonale, intrapersonale e naturalistica, possano contribuire al valore integrale del dipendente pubblico, attivando una tensione tra comprensione e soluzione delle sfide contemporanee. In tale processo, l’interdisciplinarietà e la transdisciplinarietà sono approcci essenziali per costruire una società più inclusiva, giusta e sostenibile, valorizzando il ruolo della cultura del dipendente pubblico nel promuovere il dialogo e l’interoperabilità.

Le Amministrazioni sono chiamate ad assicurare il rispetto della persona e della sua dignità, contrastando ogni discriminazione, esaltando e promuovendo l’onestà intellettuale e morale, il decoro, la correttezza e la lealtà nei rapporti personali e professionali di tutti i dipendenti e collaboratori a qualunque livello. 

Per promuovere il valore integrale del dipendente è necessaria l’istituzione di comitati etici consultivi per l’intelligenza integrale delle Pa capaci di promuovere l’armonia tra l’intelligenza artificiale e l’interpretazione umana

In tale prospettiva si favorisce una crescita culturale della pubblica amministrazione tesa a promuove il rispetto di principi, regole, anche morali, e comportamenti coerenti con i suddetti valori fondamentali nell’utilizzo degli strumenti di IA.  

Tale approccio culturale al cambiamento, l’innovazione nella tradizione, si colloca nel desiderio di potenziare il benessere integrale nelle amministrazioni pubbliche. 

I principi e le regole ispirati al paradigma dell’intelligenza integrale, oltre a costituire specificazioni esemplificative degli obblighi di diligenza, che qualificano il corretto adempimento della prestazione lavorativa, hanno lo scopo di fornire ai dirigenti e dipendenti dei modelli comportamentali diretti ad ispirare condotte conformi ai principi di trasparenza, correttezza, imparzialità, efficienza, lealtà e decoro, nei rapporti interni ed esterni. 

La loro osservanza informa l’azione dell’Amministrazione verso l’esterno e dei singoli dipendenti nei rapporti interni, contribuendo a creare e mantenere un ambiente di lavoro ordinato, positivo e sereno, che valorizzi il benessere di chi lavora, nel rispetto della dignità di ciascuno e contro ogni forma di discriminazione. L’istituzione dei Comitati etici consultivi per l’intelligenza integrale integrano e specificano, ai sensi dell’articolo 54, comma 5, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, i doveri minimi di diligenza, lealtà, imparzialità e buona condotta già individuati nel Codice di comportamento dei dipendenti pubblici, emanato con Decreto del Presidente della Repubblica 16 aprile 2013, n. 62, che i dipendenti dell’Amministrazione sono tenuti ad osservare anche a tutela del prestigio e del ruolo istituzionale della stessa.  

L’idea di attivare in ogni amministrazione un Comitato etico consultivo ha una radice filosofica nella Teoria delle Intelligenze Multiple di Howard Gardner che rappresenta una svolta significativa nel campo della psicologia e dell’educazione, sfidando la concezione tradizionale dell’intelligenza come una capacità monolitica misurabile attraverso il quoziente intellettivo (QI). Gardner propone invece che esistano diverse intelligenze specifiche e relativamente indipendenti, ciascuna con le proprie caratteristiche e modalità di funzionamento. Questa teoria trova un’interessante applicazione e integrazione nel contesto filosofico della “Metafisica” di Aristotele, nella Critica della Ragion Pura di Kant e nelle riflessioni etiche e sociali delle encicliche “Fratelli Tutti” e “Laudato Si’” di Papa Francesco, contribuendo a una nuova rilettura del concetto di valore pubblico e aprendo la strada a una nuova forma di intelligenza connettiva e cooperante. 

Inoltre, questa integrazione si presta bene all’esplorazione dei concetti di interdisciplinarietà e transdisciplinarietà, due approcci fondamentali per affrontare le complessità del mondo contemporaneo per le quali le Amministrazioni non possono farsi trovare impreparate ed obsolete. 

 La “Dichiarazione sulla Fratellanza Umana per la Pace Mondiale e la Convivenza Comune”, firmata nel 2019, si inserisce perfettamente in questo discorso, rafforzando l’importanza della fratellanza e della solidarietà tra tutte le persone soggetti di dignità ontologica. Il documento sottolinea come la fede porti i credenti a vedere nell’altro un fratello da sostenere e amare, e invita tutte le persone di buona volontà a unirsi per promuovere la pace, la giustizia e la dignità per tutti. Questo appello alla fratellanza universale risuona con l’importanza dell’intelligenza interpersonale e emotiva di Gardner, che sono cruciali per costruire relazioni positive e coese in una società diversificata. 

Camminare verso il futuro delle Pubbliche Amministrazioni offrendo una visione complessa e multidimensionale dell’intelligenza umana

Questa integrazione riconosce l’importanza dell’intuizione, della ragione, delle emozioni e delle relazioni sociali, proponendo un approccio integrato alla comprensione della conoscenza e della cognizione umana. Tale visione non solo arricchisce la nostra comprensione delle capacità cognitive, ma fornisce anche una base solida per promuovere un’educazione olistica, un dialogo interculturale e una sostenibilità ambientale, temi di grande rilevanza per il mondo contemporaneo. La relazione tra intelligenze multiple, interdisciplinarietà e transdisciplinarietà diventa fondamentale in questo contesto. L’interdisciplinarietà riguarda l’integrazione di conoscenze e metodi da diverse discipline per affrontare problemi complessi. Questo approccio è particolarmente rilevante quando si considera la varietà di intelligenze descritte da Gardner, poiché ognuna può contribuire in modo unico alla soluzione di problemi interdisciplinari. Ad esempio, la combinazione di intelligenza logico-matematica e intelligenza naturalistica può essere utilizzata per sviluppare soluzioni innovative per problemi ambientali. Allo stesso modo, l’intelligenza interpersonale e l’intelligenza emotiva sono cruciali per la collaborazione efficace tra team interdisciplinari. 

In tale chiave i Comitati etici consultivi per l’intelligenza integrale possono favorire una trasdisciplinarietà applicata come sinfonia delle diversità, opportunità di valore integrale dell’amministrazione.

La transdisciplinarietà va oltre l’interdisciplinarietà, cercando di superare i confini disciplinari per creare una nuova sintesi di conoscenze. Questo approccio è in linea con la visione di un’intelligenza connettiva e cooperante, in cui le diverse forme di intelligenza di Gardner si integrano per affrontare le sfide globali. 

La transdisciplinarietà implica un dialogo aperto e continuo tra discipline, culture e forme di conoscenza, promuovendo una comprensione più profonda e olistica dei problemi complessi. In questo senso,  riflette l’essenza della diplomazia culturale, che mira a costruire ponti tra diverse tradizioni culturali e intellettuali per promuovere la pace e la comprensione reciproca.

Riconoscendo e valorizzando tutte le forme di intelligenza, possiamo lavorare verso una società più inclusiva, giusta e sostenibile cogliendo pienamente lo spirito della nostra Carta Costituzionale. 

La promozione dell’uguaglianza sostanziale, della solidarietà, della dignità universale per  la cura della nostra casa comune non è solo un imperativo morale ma un progetto che richiede l’integrazione di tutte le forme di intelligenza per essere realizzato. 

Attraverso l’intelligenza linguistica, possiamo comunicare efficacemente i valori di fratellanza e solidarietà. Con l’intelligenza logico-matematica, possiamo sviluppare strategie e politiche sostenibili. L’intelligenza interpersonale ci permette di costruire comunità coese e collaborative, mentre l’intelligenza intrapersonale ci aiuta a riflettere sui nostri valori e motivazioni. Infine, l’intelligenza naturalistica ci guida nel rispetto e nella cura dell’ambiente, essenziale per il futuro della nostra casa comune. La combinazione di queste intelligenze forma una nuova intelligenza connettiva e cooperante, capace di affrontare le sfide globali con una visione integrata e collaborativa. La pubblica amministrazione può essere protagonista di un cammino culturale per il futuro del Paese, una nuova antropologia fondata sull’intelligenza integrale con il dialogo, la collaborazione, la conoscenza reciproca, il diritto vivente e la dignità universale.