I motociclisti, conosciuti come bodaboda, sono tra le categorie più colpite dagli alti tassi d’interesse e dalle commissioni elevate, alimentando una crescente rabbia popolare in Kenya. Le proteste, iniziate il 20 giugno e che hanno causato decine di morti e feriti a Nairobi e in altre parti del paese, sono state scatenate dall’aumento delle tasse previsto in una bozza di legge finanziaria, successivamente ritirata. Il presidente William Ruto ha licenziato l’intero gabinetto, tranne il ministro degli esteri, l’11 luglio.
Eric Magale, ricercatore di finanza per lo sviluppo a Nairobi, afferma che i livelli eccessivi di debito hanno “esacerbato la rabbia” dei manifestanti. Il governo ha contribuito a creare le condizioni per i disordini. Il Fondo Hustler, ufficialmente chiamato Fondo per l’Inclusione Finanziaria, è stato lanciato da Ruto nel novembre 2022 per concedere prestiti a piccole imprese e start-up, con un tasso di interesse iniziale dell’8%. Tuttavia, i prestiti Hustler hanno registrato enormi inadempienze, portando a una “disillusione” tra i giovani e le donne che avevano creduto nella promessa del fondo. “Nessuno parla più del Fondo Hustler,” afferma Magale. È “un modello difettoso” e l’impatto nella riduzione della povertà è “inesistente”.
Proteste e Violenza: Un Bilancio Tragico
Le proteste antigovernative delle ultime settimane hanno avuto un bilancio tragico. Secondo l’Autorità Nazionale di Controllo della Polizia (Ipoa), si stanno indagando su 39 uccisioni legate alle manifestazioni del 20, 25 e 27 giugno. Tra queste vittime c’è anche un ragazzino di 12 anni. Particolarmente scioccante è stato il presunto “massacro” nel sobborgo di Githurai, dove, secondo la Commissione Keniana per i Diritti Umani (Khrc), la polizia avrebbe ucciso 22 persone il 25 giugno. Il presidente Ruto ha minimizzato, affermando che a Githurai è morto solo un dimostrante. Alle indagini dell’Ipoa si aggiungono i 12 morti di Migori, roccaforte dell’opposizione, e le tre vittime delle proteste di oggi a Mombasa. Secondo Khrc, 150 feriti sono ancora in gravi condizioni e sette attivisti sono stati rapiti.
Corruzione e Lusso Sfrenato: La Ricchezza dei Politici
Mentre la popolazione lotta per sbarcare il lunario, i politici keniani ostentano una ricchezza sfacciata. Beni di lusso, case sfarzose e persino elicotteri privati sono diventati simboli dell’eccesso e della corruzione. Questa ostentazione di ricchezza è particolarmente offensiva per le categorie più vulnerabili, come i motociclisti bodaboda, che affrontano tasse elevate e condizioni economiche difficili.
Microfinanza e Corruzione: Un Connubio Pericoloso
La microfinanza, spesso lodata come strumento chiave per ridurre la povertà, in Kenya ha contribuito a fomentare disordini anti-governativi violenti. La realtà è che i prestiti di piccole dimensioni, piuttosto che sostenere lo sviluppo di imprese, finanziano bisogni di consumo immediato. Magale sostiene che i fornitori di microfinanza “sovrastimano il loro impatto” sulla riduzione della povertà. La mancanza di tecniche punitive di riscossione da parte dei prestatori digitali porta a valutazioni creditizie sfavorevoli, con almeno 7 milioni di kenioti che hanno un rating creditizio negativo a causa dell’inadempimento di piccoli prestiti.
I motociclisti bodaboda sono tra quelli più colpiti. Kenneth Onyango, presidente della Bodaboda Operators Association (BOA), spiega che la mancanza di trasparenza nei tassi di interesse e le commissioni elevate riducono i mutuatari a “macchine per fare soldi,” a rischio di perdere le loro moto in qualsiasi momento. Alcuni prestatori hanno esteso i periodi di rimborso dei prestiti, mantenendo il modello finanziario invariato. Il costo totale del prestito può raddoppiare, lasciando i mutuatari disperati senza alternative.
Le app di ride-hailing peggiorano ulteriormente la situazione con commissioni del 20-25%, rendendo quasi impossibile per i motociclisti ripagare i prestiti. Watu Credit e Mogo Financing sono i principali finanziatori digitali di beni in Kenya, sotto scrutinio per accuse di collusione con gang organizzate per rubare motociclette finanziate, lasciando i clienti indebitati. Watu ha respinto le accuse, sostenendo che si trattava di tentativi orchestrati dai concorrenti per danneggiare il marchio.
La Corruzione Governativa e le Sue Conseguenze
Il modello di microfinanza del Kenya, lungi dall’essere una panacea per la povertà, ha dimostrato di essere un terreno fertile per la corruzione e la disillusione. Le politiche governative e i fondi come l’Hustler Fund, pur annunciati come strumenti di inclusione finanziaria, hanno fallito nel loro scopo, aggravando le condizioni economiche della popolazione più vulnerabile.
La regolamentazione della microfinanza è insufficiente e arriva troppo tardi, secondo il critico di lunga data Milford Bateman. La violenza in Kenya, sostiene Bateman, non è una sorpresa e dimostra che la microfinanza è “una falsa soluzione.” I veicoli di risparmio collettivi, come le Cooperative di Risparmio e Credito (SACCO), offrono credenziali migliori per aiutare i più poveri. Onyango del BOA sta lavorando su una formula per far sì che i finanziatori possano prestare attraverso la SACCO dell’associazione, cercando di regolamentare il settore per garantire che nessuno possa fare affari nel settore bodaboda senza aderire a una SACCO.
La situazione in Kenya è un chiaro esempio di come la corruzione e la cattiva gestione governativa possano esacerbare i problemi economici e sociali. La popolazione, stanca di promesse non mantenute e di politiche inefficaci, continua a protestare, cercando soluzioni reali e sostenibili per uscire dalla spirale di debiti e povertà. Il governo deve affrontare seriamente queste problematiche per evitare ulteriori disordini e garantire un futuro migliore per tutti i cittadini kenioti.