Nel 1971, con un gesto tanto improvviso quanto epocale, Richard Nixon decretò la fine del sistema di Bretton Woods e dello standard aureo, aprendo l’era del denaro fiduciario globale e dell’egemonia del dollaro. Fu l’atto fondativo del nuovo ordine economico mondiale, segnato non solo da un cambiamento tecnico nelle regole monetarie, ma da una strategia geopolitica: trasformare la moneta americana in un’arma imperiale capace di dominare mercati, governi e popoli. Mentre l’oro usciva di scena, entravano il petrodollaro, la spirale inflazionistica e le prime sfide a un sistema che ancora oggi regge le sorti dell’economia planetaria.

Il decennio degli anni ’70 segnò una pietra miliare nel riordino economico globale. Fu nel 1971 quando Richard Nixon, in maniera unilaterale e consigliato da Milton Friedman, mise fine agli accordi stabiliti a Bretton Woods mediante i quali fu creato lo standard aureo basato sull’oro. Dalla fine della Prima Guerra Mondiale, in particolare durante la depressione degli anni ’30, i paesi hanno iniziato a sbarazzarsi del gold standard. Poi, dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, gli Stati Uniti si posizionarono come una delle principali potenze economiche: produssero il 50% del prodotto interno lordo del mondo e possedevano l’80% delle riserve auree mondiali. Gli Stati Uniti di fatto erano una grande potenza economica dopo aver terminato la guerra civile nordamericana e con il nuovo regime produttivo e tecnologico – e militare e imperiale – che guida da allora. Di fronte a questa situazione, nel 1944, gli fu concessa una serie di privilegi alla Conferenza tenutasi a Bretton Woods: prendere il testimone del sistema monetario internazionale. Sarà il dollaro con un tasso di cambio fisso rispetto all’oro, la valuta di riferimento mondiale. Nel 1971, gli Stati Uniti hanno rotto l’accordo. Da quel momento, il dollaro americano divenne una moneta legale. La generalizzazione del denaro statale non supportato in oro è generale dopo la Seconda Guerra Mondiale, quindi, anche se apparentemente il sistema di Bretton Woods era un sistema di modello di cambio dollaro-oro, in pratica questo non succede da quando il sistema comincia a funzionare completamente a principi degli anni sessanta come un sistema multivaluta. Il denaro è fiduciario di fatto a livello nazionale dagli anni trenta, e a livello internazionale, di fatto, dagli anni sessanta – per legge, è certo, a partire dal 1976. È perché il denaro è fiduciario che dagli anni 50 si entra in una spirale inflazionistica sconosciuta nella storia precedente il capitalismo. L’inflazione degli anni 70 è solo una fase di accelerazione di quello che stava già accadendo 20 o 30 anni prima.

Parallelamente, l’Arabia Saudita e gli Stati Uniti hanno stabilito che l’acquisto e la vendita di petrolio si realizzerà in dollari, il che permise che questa moneta si posizionasse nelle transazioni commerciali e finanziarie a livello mondiale, dando potere egemonico agli Stati Uniti attraverso la moneta.

Partiamo dall’ipotesi che gli Stati Uniti, nonostante abbiano i privilegi che gli sono stati concessi a Bretton Woods, hanno rotto l’accordo, non solo per il fatto che aveva espanso una grande quantità di denaro per finanziare la guerra del Vietnam. A questo proposito, sono state proposte altre opzioni per risolvere questo problema, inclusa la proposta di Paul Samuelson di deprezzare il dollaro. La migrazione a monete fiduciarie permette agli Stati Uniti di usare una delle principali armi imperiali manovrate  nel contesto di una guerra non convenzionale, che attaccano le valute, piegano i governi e i popoli per posizionare il dollaro come moneta unica ed egemonica. 

Contemporaneamente all’iniziativa, da un lato, della Cina di spostarsi verso un nuovo ordine commerciale, monetario e finanziario e dall’altro, l’insistenza dei settori statunitensi a mantenere il dollaro come moneta egemone, è emerso un terzo settore, chiamato “globalisti”, che scommettevano su una moneta sovranazionale governata da Basilea, anche con caratteristiche di criptovaluta simili alla proposta di Keynes del 1944 di creare la moneta unica del bancor. Attenzione, il “cripto” della criptomoneta si riferisce all’assenza di gerarchia nell’emissione della moneta. Il bancor, come unità di conto, aveva un’autorità dietro, l’Unione Internazionale di Compensazione, per il quale sembra una moneta mondiale “non criptata”.

Non si può pensare di raccontare quello che accadde dal 1971 e parlare di cosa avverrà oltre cinquanta anni dopo. Precisamente perché quello che non abbiamo è una teoria di economia politica degli anni 80 e 90. Quello che è necessario spiegare è l’evoluzione avvenuta durante questi ultimi 50 anni, perché la crisi del “socialismo reale” non ha dato luogo a un ordine unipolare imperiale stabile.

In questo ambito, bisogna studiare e ragionare politicamente avendo  l’obiettivo di analizzare l’iniziativa di muoverci verso un nuovo ordine economico pluripolare e multicentrico, una nuova anche architettura monetaria , così come la sua fattibilità e garanzia di un equilibrio universale che minimizzi la supremazia delle potenze e permetta di procedere verso modelli di solidarietà , complementarietà , giustizia sociale ed uguaglianza.