L’inchiesta sulle curve di San Siro ha rivelato un sistema criminale complesso che coinvolge sia i capi ultras dell’Inter che del Milan. Questo sistema, collegato a infiltrazioni mafiose e attività illecite legate al mondo delle tifoserie, si è tradotto in un’operazione che ha portato all’arresto di 19 persone, tra cui figure di spicco come Luca Lucci, capo della Curva Sud del Milan, e Marco Ferdico, capo della Curva Nord interista.
Le accuse principali includono associazione per delinquere con l’aggravante del metodo mafioso, estorsioni legate alla gestione dei parcheggi intorno allo stadio, la vendita di biglietti a prezzi maggiorati e la gestione del catering durante le partite. Secondo la Procura di Milano, questo vero e proprio “cartello criminale” tra le curve è nato anche per sfruttare l’indotto economico dello stadio, coinvolgendo addirittura personaggi noti dello spettacolo e del mondo sportivo .
Il nome di Luca Lucci è particolarmente noto, poiché immortalato nel 2018 accanto all’allora vicepremier Matteo Salvini, un’immagine che suscitò polemiche dato il suo coinvolgimento in attività legate al traffico di droga e altri crimini gravi. Anche Christian Rosiello, ex bodyguard del rapper Fedez, è stato arrestato insieme a Lucci e altri esponenti della curva milanista. Il loro coinvolgimento in attività di estorsione e pestaggi, come nel caso del personal trainer Cristiano Iovino, sottolinea il livello di violenza e controllo esercitato sugli spalti .
A questi si aggiungono nomi come Antonio Bellocco, membro della ‘ndrangheta e leader della curva interista, assassinato recentemente in un regolamento di conti con Andrea Beretta, altro ultrà nerazzurro implicato. La faida interna alla Curva Nord ha portato alla disgregazione dei vecchi equilibri, lasciando spazio a nuovi gruppi criminali che si sono spartiti il controllo delle attività allo stadio.
Un altro aspetto preoccupante dell’indagine riguarda il coinvolgimento di esponenti delle società calcistiche, che, pur non essendo formalmente indagati, dovranno dimostrare di aver reciso i legami con questi gruppi. In particolare, il caso ha coinvolto anche l’allenatore dell’Inter, Simone Inzaghi, e il calciatore Skriniar, con rapporti sospetti di facilitazione nella distribuzione dei biglietti per la finale di Champions League .
Questo caso evidenzia ancora una volta come il mondo del tifo organizzato non sia solo un fenomeno legato al calcio, ma uno snodo cruciale per le attività mafiose e criminali che sfruttano la passione sportiva per ottenere potere e denaro, trasformando gli stadi in veri e propri centri di controllo territoriale e affari illeciti.