Donald Trump è tornato alla Casa Bianca come 47° presidente degli Stati Uniti, dopo aver superato impeachment, accuse penali e due tentativi di assassinio. Con il controllo repubblicano unificato su Washington, ha promesso una “restaurazione completa dell’America” e una “rivoluzione del buon senso”.

Un’inaugurazione insolita

A causa del freddo, il giuramento si è svolto nella Rotonda del Campidoglio, con migliaia di sostenitori rimasti fuori a seguire l’evento in diretta. Trump ha celebrato il momento come una vittoria del popolo contro le élite di Washington.

Le grazie preventive di Biden

Prima di lasciare l’incarico, Joe Biden ha concesso grazie preventive a diverse figure chiave, tra cui Antony Blinken, Merrick Garland e il virologo Anthony Fauci, quest’ultimo spesso preso di mira dai sostenitori di Trump per il suo ruolo nella gestione della pandemia. La decisione, definita “necessaria” da Biden, mira a proteggere questi funzionari da possibili ritorsioni legali da parte della nuova amministrazione.

Promesse e controversie

Trump ha annunciato un’agenda ambiziosa: rafforzare i confini, tagliare i programmi di diversità e inclusione, rilanciare i combustibili fossili e revocare il bando su TikTok. Ha inoltre sottolineato che la lealtà personale sarà un criterio centrale per le nomine nella sua amministrazione, promettendo una leadership autoritaria e centralizzata.

Sfide globali e interne

Con la guerra in Ucraina al terzo anno e un fragile cessate il fuoco tra Israele e Hamas, Trump affronta un complesso panorama geopolitico. Sul fronte interno, le sue politiche rischiano di esacerbare le divisioni in un’America già polarizzata, in un contesto dove il suo approccio aggressivo solleva dubbi sulla coesione nazionale.

Il secondo mandato di Trump inizia con grandi promesse e vecchie divisioni. La sua capacità di mantenere le sue promesse senza aumentare le tensioni, sia in patria che all’estero, sarà la vera prova del suo ritorno alla Casa Bianca.