Tre attacchi suicidi perpetrati da donne kamikaze, una delle quali portava un bambino sulla schiena, hanno causato la morte di 18 persone nella città di Gwoza, situata nel nord-est della Nigeria. Questo modus operandi è stato attribuito al gruppo jihadista Boko Haram, che opera in questa regione e che ha già utilizzato donne per attentati suicidi in luoghi pubblici come mercati, scuole, moschee e chiese, con l’obiettivo di instaurare un califfato nel nord-est del Paese.

Le autorità locali hanno riferito che 18 persone, inclusi bambini, uomini, donne e donne incinte, sono state uccise negli attacchi, e altre 19 sono state gravemente ferite e trasportate nell’ospedale della capitale regionale, Maiduguri. “Intorno alle 15 è avvenuta la prima esplosione di una bomba a Gwoza, innescata da una donna kamikaze nel bel mezzo di un matrimonio,” ha confermato Barkindo Saidu, capo dei servizi di emergenza locali.

Durante le preghiere funebri per le vittime dell’attacco al matrimonio, un’altra donna kamikaze si è fatta esplodere causando molte altre vittime. Pochi minuti dopo, nei pressi dell’ospedale generale della città, una terza esplosione è stata innescata da un’adolescente, ha aggiunto Saidu. Inoltre, un membro della milizia anti-jihadista, che collabora con l’esercito, ha riferito che anche due dei suoi compagni e un soldato sono stati uccisi in un altro attacco suicida contro un posto di sicurezza. Tuttavia, questa notizia non è stata ancora confermata da fonti ufficiali.

Un conflitto di lunga data

Gli attacchi suicidi erano diventati rari in Nigeria negli ultimi tempi, con i combattenti jihadisti che avevano preferito altre tattiche come rapimenti, uccisioni e saccheggi. Boko Haram ha conquistato Gwoza nel 2014 e l’ha dichiarata califfato, ma la città è stata riconquistata dall’esercito nigeriano con l’aiuto delle forze ciadiane nel 2015. Nonostante ciò, il gruppo jihadista continua a lanciare attacchi dalle montagne che sovrastano la città, situata al confine con il Camerun, e a compiere incursioni nella zona uccidendo uomini e rapendo donne che si avventurano fuori città.

La violenza jihadista, che dura da 15 anni, ha provocato più di 40.000 morti e circa due milioni di sfollati nel nord-est della Nigeria. Boko Haram rimane una minaccia persistente, adattando continuamente le sue strategie per infliggere danni e mantenere il controllo territoriale.