Le elezioni parlamentari georgiane del 26 ottobre 2024 si sono concluse con una schiacciante vittoria del partito al governo “Sogno Georgiano”, che ha ottenuto oltre il 54% dei voti, seguito da alcune formazioni di opposizione. Tuttavia, questa vittoria è stata subito contestata dai partiti avversari, che hanno sollevato accuse di brogli elettorali e denunciato una possibile “usurpazione del potere”. Le tensioni sollevate dalle elezioni mettono in luce le divisioni interne del Paese e ne sottolineano l’importanza geopolitica, specialmente per le relazioni con Mosca e l’Occidente.
La recente vittoria del partito “Sogno Georgiano” alle elezioni parlamentari di ottobre 2024 ha suscitato forti polemiche in Georgia. Secondo i dati della Commissione Elettorale, Sogno Georgiano ha ottenuto oltre il 54% dei voti, distanziando le principali formazioni di opposizione, tra cui la Coalizione per il Cambiamento (10,92%), il Movimento Nazionale Unito (10,12%), Una Georgia Forte (8,72%) e Per Georgia (7,76%). Questo risultato ha portato il fondatore del partito, l’ex primo ministro Bidzina Ivanishvili, a dichiarare ottimisticamente che la Georgia raggiungerà grandi successi nei prossimi anni, nonostante la situazione complessa del paese.
Tuttavia, i partiti di opposizione hanno sollevato accuse di brogli elettorali. Secondo la leader dell’UNM Tina Bokuchava, il risultato sarebbe stato “falsificato”, definendo queste elezioni “rubate”. Anche Nika Gvaramia, leader del partito Akhali, ha espresso un giudizio duro, accusando Sogno Georgiano di “usurpazione del potere e colpo di Stato costituzionale”.
Il primo ministro Irakli Kobakhidze ha respinto queste accuse, affermando che il sistema di voto elettronico rende “tecnicamente impossibili” eventuali manipolazioni. Secondo Kobakhidze, le accuse di brogli sarebbero solo un tentativo dell’opposizione di giustificare la propria sconfitta.
La vicenda solleva questioni più ampie sul futuro geopolitico della Georgia. Il successo di un partito apertamente filorusso rappresenta un segnale significativo per la regione, poiché potrebbe facilitare un maggiore avvicinamento di Tbilisi a Mosca. Per molti georgiani, tuttavia, questo orientamento appare preoccupante, poiché temono una possibile erosione dell’indipendenza nazionale e un rallentamento delle ambizioni europeiste del paese.
A complicare il quadro vi è anche l’eco internazionale della vicenda. La vittoria di Sogno Georgiano e le accuse di irregolarità hanno attirato l’attenzione degli Stati Uniti e dell’Unione Europea, che monitorano da vicino l’evoluzione della situazione. La Georgia rappresenta un punto strategico cruciale nel Caucaso, e una sua svolta verso la Russia potrebbe alterare gli equilibri geopolitici della regione.
Le elezioni di ottobre 2024 in Georgia evidenziano un paese diviso tra una parte della popolazione che vede la Russia come un’opportunità per la stabilità e l’altra che teme un’influenza eccessiva di Mosca. La sfida per la Georgia è ora quella di trovare un equilibrio tra il desiderio di crescita economica e di sicurezza interna e l’esigenza di mantenere una democrazia trasparente e una politica estera equilibrata.