MEDIA: Nel mondo in continua evoluzione della tecnologia e dei media, un’importante emergenza si presenta nel settore radiofonico, ma purtroppo sembra sfuggire alla maggioranza degli editori: la progressiva interferenza delle case automobilistiche nella somministrazione dei contenuti radiofonici agli automobilisti.
In assenza di protocolli condivisi, si assiste a una crescente ingerenza delle case automobilistiche nella scelta e nella fruizione dei contenuti radiofonici all’interno delle vetture. Questo fenomeno sta portando a una profonda alterazione dell’equilibrio storico tra l’industria automobilistica e quella radiofonica.
Un tempo, l’autoradio era il cuore dell’intrattenimento all’interno delle automobili, con i contenuti trasmessi attraverso le onde AM e FM e ricevuti tramite apparecchi regolati secondo i protocolli del CCIR (Comitato consultivo internazionale per le radiocomunicazioni), un organismo tecnico dell’Unione Internazionale delle Telecomunicazioni (UIT).
Tuttavia, con l’evoluzione tecnologica e il cambiamento delle abitudini degli utenti, l’offerta di contenuti radiofonici sulle automobili si è estesa considerevolmente. Ora, oltre alla tradizionale trasmissione via etere, gli automobilisti hanno accesso a una vasta gamma di opzioni, tra cui lo streaming online e le piattaforme di musica on-demand.
Questa crescente diversità di opzioni di ascolto ha portato con sé nuove sfide, soprattutto in assenza di protocolli condivisi tra l’industria automobilistica e quella radiofonica. Le case automobilistiche, a seconda del marchio e del modello, stanno imponendo regole non uniformi sulla ricezione e la somministrazione dei contenuti, spesso discriminando alcune emittenti.
Uno dei principali punti di discussione riguarda l’elenco delle stazioni radio disponibili. In alcuni casi, questo elenco segue protocolli specifici del costruttore dell’auto, determinando l’ordine delle stazioni in base a criteri che possono variare considerevolmente da un veicolo all’altro.
Inoltre, la crescente diffusione di sistemi come Android Auto ed Apple CarPlay ha ulteriormente complicato il panorama. Quando gli automobilisti utilizzano questi sistemi, le loro preferenze di ascolto vengono spesso influenzate dalle piattaforme integrate nell’auto, a discapito della ricezione tradizionale via etere.
Questo scenario solleva importanti questioni per gli editori radiofonici, che rischiano di diventare ostaggi delle decisioni dell’industria automobilistica. Senza una regolamentazione adeguata e protocolli condivisi, il settore rischia di subire un significativo cambiamento nei modelli di consumo dei contenuti radiofonici.
Tuttavia, la ricerca di una soluzione non è semplice, poiché coinvolge interessi contrastanti tra produttori di automobili ed editori radiofonici. È essenziale trovare un equilibrio che permetta agli utenti di accedere a una vasta gamma di contenuti radiofonici all’interno delle loro vetture, garantendo al contempo la diversità e la qualità dell’offerta radiofonica.
La solita porcata della legge del più forte. Viviamo in una dittatura anche sul tipo di musica o informazione d ascoltare in radio.