Il programma “Far West” condotto da Salvo Sottile su Rai 3 ha recentemente rivelato importanti novità sul caso del Mostro di Firenze. Durante la trasmissione sono stati presentati audio inediti, lettere mai pubblicate di Pietro Pacciani alla sua guida spirituale e un’intervista esclusiva con un confidente del compagno di merende negli ultimi anni di vita. Questi nuovi elementi gettano nuova luce su uno dei misteri più intricati della cronaca nera italiana.

Un Caso Ancora Irresolto

Tra il 1974 e il 1985, il Mostro di Firenze terrorizzò la zona fiorentina con sette duplici omicidi. Nonostante numerose indagini e processi, il caso non è mai stato risolto definitivamente. I principali sospettati, noti come “compagni di merende”, erano Mario Vanni, Giancarlo Lotti e Pietro Pacciani. Quest’ultimo, nonostante fosse stato condannato nel 1994, fu assolto nel 1996 in un nuovo processo d’appello. La Cassazione annullò l’assoluzione, ma Pacciani morì prima che il nuovo processo potesse concludersi.

Il “Rosso del Mugello” e Nuovi Sospetti

Le recenti rivelazioni di “Far West” puntano su un nuovo sospetto: il “Rosso del Mugello”. Questo individuo, descritto come un uomo robusto di 45-50 anni con capelli corti biondo-rossicci, sarebbe stato visto nei pressi della scena del delitto del 1984. Testimoni affermano che l’uomo, poche ore prima dell’omicidio, osservava le vittime in un bar. La criminologa Roberta Bruzzone ha suggerito che queste nuove testimonianze potrebbero riaprire le indagini su questa pista.

Un Profilo Psichico Disturbante

Secondo il profilo redatto dall’FBI, il Mostro di Firenze era una persona misantropa e sessuofoba, caratterizzata da una profonda rabbia verso le donne, che si manifestava attraverso mutilazioni post-mortem delle vittime. Le sue azioni, che includevano la rimozione dei seni e dei genitali, erano indicative di un desiderio di controllo e possesso rituale delle vittime  .

Il Coinvolgimento della Procura

Un altro elemento inquietante emerso è il possibile coinvolgimento di un uomo che lavorava in Procura. Secondo alcune testimonianze, il “Rosso del Mugello” lavorava proprio in Procura, dettaglio che potrebbe spiegare come il Mostro fosse a conoscenza delle trappole preparate dalla squadra anti-mostro (SAM). Infatti, quando la Polizia utilizzò auto esca blindate, il Mostro colpì due turisti che stavano in tenda. Inoltre, sono sparite le foto repertate dei turisti francesi e il lembo dei reperti corrisponde a un’altra tenda, quasi a voler ostacolare le indagini e insabbiare le prove   .

Prove Dubitative e Nuove Tecnologie

Le lettere anonime, spedite anche tramite fax dalla Procura, e il proiettile ritrovato nel giardino di Pacciani sono elementi che le nuove prove messe in onda da Salvo Sottile mettono in discussione. Alla luce delle nuove tecnologie, si ipotizza che il proiettile trovato nel giardino di Pacciani possa essere stato manipolato per incastrarlo. Pacciani, che morì prima del processo di Cassazione, non aveva l’agilità fisica per compiere quegli efferati delitti, e i suoi cosiddetti compagni di merende, un gruppo di guardoni, erano dei poveri nullatenenti  .

Testimonianze Inattendibili

La testimonianza di uno degli accusatori chiave, Giancarlo Lotti, risulta inattendibile poiché è emerso che una delle vittime fu uccisa il giorno dopo della sua presunta presenza sulla scena del crimine e dintorni .

Le rivelazioni di “Far West” potrebbero rappresentare una svolta significativa nel caso del Mostro di Firenze, un enigma che continua a sollevare dubbi e polemiche. Le testimonianze e i documenti presentati da Salvo Sottile riaccendono la speranza di fare finalmente luce su uno dei capitoli più bui della storia italiana. Rimane da vedere se queste nuove piste porteranno alla riapertura delle indagini e, eventualmente, all’identificazione del vero colpevole.