Il Parlamento portoghese ha approvato venerdì 12 maggio, una legge che depenalizza l’eutanasia.
I 129 voti a favore e gli 81 contro mostrano una polarizzazione politica. È il quinto tentativo in tre anni.
È una legge che apre il diritto alla “morte assistita” per i pazienti con una malattia incurabile.
Irrompe alla vigilia del 13 maggio, anniversario delle prime apparizioni della Madonna a Fatima ai pastorelli Lucia, Francisco e Giacinta.
Tutti e tre, seguendo il consiglio della Vergine Santa offrirono preghiere e penitenze.
Si immolarono per la salvezza dei peccatori e gli ultimi due morirono tra indicibili dolori.
Francisco e Giacinta sono bambini eroici già canonizzati ai quali si aggiunge Lucia che visse più a lungo come carmelitana a Coimbra.
Molto probabilmente Lucia sarà beatificata in occasione della JMJ di quest’estate a Lisbona.
La Costituzione portoghese consente al capo dello Stato di far valere un diritto di veto sospensivo all’entrata in vigore di una legge.
Il presidente Rebelo de Sousa, fervente cattolico, ha fatto finora muro di gomma.
Ha chiesto ai deputati chiarimenti su un testo adottato un mese prima, prevedendo di autorizzare l’eutanasia quando “il suicidio assistito dal punto di vista medico è impossibile a causa di un’incapacità fisica del paziente”.
Per il presidente conservatore, la formulazione meritava di specificare chi sarebbe stato autorizzato ad attestare questa impossibilità “in modo che non ci fossero dubbi sull’applicazione”della legge.
I deputati hanno deciso di ignorare questa richiesta e di votare lo stesso testo così com’è, il che rende decaduto il veto presidenziale.
Questo lo costringe a promulgarlo entro otto giorni. Ha già annunciato che, suo malgrado, lo farà.
Per gli avversari di una depenalizzazione dell’eutanasia, l’ultima risorsa rimane la Corte costituzionale che potrebbe essere presa in ostaggio dall’opposizione.
Questa va dal Partito Socialdemocratico (PSD) di centro-destra, da cui proveniva il capo dello Stato, al partito di destra radicale populista “Storge” (che può essere tradotto come “Basta”), che ha fatto un notevole ingresso in Parlamento nelle elezioni anticipate del gennaio 2022.
Anche la più alta giurisdizione portoghese ha respinto due volte una legge che autorizza l’eutanasia, prima nel marzo 2021 e poi nel gennaio 2023, sostenendo “imprecisioni”nella redazione del testo che, ogni volta, è stato consegnato sul mestiere dal Parlamento fino all’ultima versione messa al voto venerdì 12 maggio.
“Stiamo arrivando alla fine di una lunga lotta”, si è rallegrata la deputata socialista Isabel Moreira, una delle principali voci a favore dell’eutanasia.
Il lungo processo legislativo iniziato già nel 2018 potrebbe quindi trovare la sua conclusione in autunno con la pubblicazione dei decreti di applicazione della legge.
Ma il dibattito pubblico su questo argomento non è comunque chiuso.