Il 17 dicembre 2024, a Mosca, il generale Igor Kirillov, comandante delle forze di difesa nucleare, chimica e biologica russe, è stato ucciso insieme al suo assistente in un attentato. L’ordigno esplosivo, equivalente a 300 grammi di tritolo, era nascosto in un monopattino elettrico parcheggiato vicino all’ingresso di un edificio residenziale. L’esplosione ha causato gravi danni alla struttura e ha infranto le finestre degli appartamenti circostanti. 

I servizi segreti ucraini hanno rivendicato l’attentato, definendo Kirillov un criminale di guerra e affermando che la sua punizione era inevitabile. In risposta, Dmitri Medvedev, vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, ha dichiarato che la leadership ucraina dovrà affrontare un’imminente vendetta per l’uccisione del generale, definendo l’attacco un atto codardo e spregevole contro una città pacifica. 

Kirillov era a capo delle forze di difesa nucleare, chimica e biologica dal 2017 ed era stato sanzionato dal Regno Unito nell’ottobre precedente per l’uso di armi chimiche in Ucraina. 

Le autorità russe hanno avviato un’indagine approfondita per identificare i responsabili e prevenire ulteriori attacchi simili. L’uso di un monopattino elettrico come veicolo per l’ordigno rappresenta una novità nelle tattiche terroristiche, evidenziando la necessità di una maggiore attenzione verso oggetti di uso comune che potrebbero essere sfruttati a fini malevoli.

Questo attentato si inserisce in un contesto di crescenti tensioni tra Russia e Ucraina, con possibili ripercussioni sulle dinamiche geopolitiche della regione. La comunità internazionale osserva con preoccupazione l’evolversi della situazione, auspicando una de-escalation delle ostilità.