Il 16 novembre 2024 si terrà la 28ª Giornata Nazionale della Colletta Alimentare, un evento che, in oltre 11.600 supermercati italiani, vedrà impegnati più di 150.000 volontari nella raccolta di cibo per chi vive in povertà alimentare. Questo appuntamento annuale non è solo un gesto di solidarietà, ma una risposta concreta a un fenomeno in crescita che interessa ormai quasi una persona su dieci in Italia, con i minori tra i gruppi più colpiti.

Il fenomeno della povertà alimentare, tuttavia, non si limita alla mancanza di cibo; riflette e amplifica disuguaglianze economiche e sociali che si manifestano con forza crescente anche nei Paesi economicamente avanzati. È in questo contesto che nasce DisPARI, un ambizioso progetto di ricerca promosso dal Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università degli Studi di Milano e ActionAid Italia, con il supporto della Fondazione Cariplo e Percorsi di Secondo Welfare. DisPARI si propone di analizzare la povertà alimentare tra gli adolescenti, una fascia d’età spesso trascurata, ma vulnerabile agli effetti di tale disagio, che si riflettono sull’apprendimento, sulla salute e sulla crescita sociale.

Un fenomeno che colpisce i giovani: la povertà alimentare come esclusione sociale

Secondo Giovanni Bruno, presidente della Fondazione Banco Alimentare Onlus e membro del Comitato di DisPARI, l’impatto della povertà alimentare sui giovani è profondo e complesso. La carenza di alimentazione adeguata influenza la loro capacità di apprendimento, compromettendo il rendimento scolastico e, a lungo termine, il loro inserimento nel mondo del lavoro. Il bisogno alimentare è infatti uno dei principali fattori di rischio di esclusione sociale, rendendo ancora più cruciale partire da una risposta che miri non solo a soddisfare i bisogni di base, ma a promuovere un’inclusione autentica.

Sfide e strategie per affrontare la povertà alimentare

Per Giovanni Bruno, le organizzazioni come il Banco Alimentare devono combinare la dimensione caritativa e solidale con competenze sempre più avanzate. Papa Francesco, in un’udienza concessa alla Federazione Europea dei Banchi Alimentari, aveva sottolineato l’importanza di fare “il bene, ma bene”, con intelligenza, progettualità e continuità. Questa visione richiede anche una maggiore consapevolezza da parte di insegnanti, allenatori e adulti in generale, che spesso possono intercettare i segnali di disagio nei giovani solo se sensibilizzati al problema.

È proprio attraverso questa “educazione civica” che il Banco Alimentare, insieme a progetti come DisPARI, cerca di creare una cultura della solidarietà e della prevenzione. Non si tratta solo di garantire pasti, ma di lavorare su una visione d’insieme che consideri la povertà alimentare come una questione di inclusione sociale e di sviluppo sostenibile.

La Colletta Alimentare: un momento educativo e di solidarietà

La Giornata Nazionale della Colletta Alimentare rappresenta un’occasione per sensibilizzare la comunità sui temi della povertà alimentare e della solidarietà. In questa giornata, milioni di italiani sono chiamati a partecipare con donazioni piccole o grandi, in un gesto che unisce e contrasta l’individualismo. La Colletta Alimentare si distingue per il valore educativo che trasmette, coinvolgendo soprattutto i giovani: il volontariato, infatti, diventa un’occasione per comprendere le difficoltà di altri e contribuire a un’economia più circolare e sostenibile, prevenendo sprechi e valorizzando le risorse.

Prima dell’evento, numerosi incontri preparatori approfondiscono il lavoro del Banco Alimentare e spiegano come ogni gesto di donazione vada oltre l’aiuto momentaneo, creando un circolo virtuoso di consapevolezza e partecipazione attiva.

Un impegno per il futuro dei giovani

La Giornata Nazionale della Colletta Alimentare è un momento di grande valore per la comunità e per i giovani, che sono sia destinatari sia protagonisti di questo impegno. La povertà alimentare non è solo un problema di approvvigionamento: è una sfida che riguarda l’intera società, richiedendo una risposta che parta dall’educazione e dalla condivisione. Attraverso il progetto DisPARI e il costante lavoro del Banco Alimentare, si delinea una strategia per il futuro dei giovani e per una società più giusta e inclusiva.