Il 25 gennaio 2025, dopo 477 giorni di prigionia nella Striscia di Gaza, Hamas ha liberato quattro soldatesse israeliane: Karina Ariev, Daniella Gilboa, Naama Levy e Liri Albag. Le giovani, catturate durante l’attacco del 7 ottobre 2023 alla base militare di Nahal Oz, facevano parte dell’unità di sorveglianza e avevano precedentemente segnalato movimenti sospetti al confine, avvertimenti che non furono adeguatamente considerati dai vertici militari israeliani. 

La liberazione delle soldatesse è avvenuta nell’ambito di uno scambio che ha previsto il rilascio di 200 prigionieri palestinesi da parte di Israele. Tuttavia, Hamas ha organizzato una cerimonia propagandistica a Gaza City, esponendo le prigioniere su un palco davanti a una folla di miliziani armati e civili, un gesto definito “cinico” dal portavoce dell’esercito israeliano, Daniel Hagari. 

Nonostante l’accordo di cessate il fuoco prevedesse inizialmente la liberazione delle donne civili prima dei militari, Hamas ha rilasciato le soldatesse in anticipo, suscitando tensioni con Israele. In particolare, il rilascio di Arbel Yehud, una cittadina tedesco-israeliana di 29 anni, è stato ritardato. Si ritiene che Arbel sia nelle mani della Jihad Islamica Palestinese, il che potrebbe aver causato il ritardo nella sua liberazione. 

Questi eventi hanno sollevato critiche sulla gestione delle segnalazioni iniziali da parte delle soldatesse riguardo ai movimenti sospetti al confine. L’attenzione si concentra ora sulla necessità di migliorare le procedure di comunicazione e risposta all’interno dell’esercito israeliano per prevenire simili situazioni in futuro.