Accuse reciproche e rischio di rottura della tregua: l’esercito israeliano si prepara a tutti gli scenari
La fragile tregua tra Hamas e Israele è nuovamente in bilico. Hamas ha annunciato il rinvio a tempo indeterminatodello scambio di ostaggi israeliani previsto per sabato 15 febbraio, accusando Israele di non aver rispettato i termini dell’accordo di cessate il fuoco. La decisione potrebbe compromettere la prosecuzione della tregua e alimentare nuove tensioni nella regione.
Lo scontro sulle condizioni dell’accordo
Secondo il portavoce delle Brigate Ezzedine al-Qassam, Abu Ubaida, Israele non avrebbe adempiuto agli impegni presi, in particolare:
• Ritardo nel ritorno degli sfollati palestinesi nel nord di Gaza
• Attacchi contro i civili palestinesi nonostante il cessate il fuoco
• Ostacoli all’ingresso di aiuti umanitari e di attrezzature per rimuovere le macerie
Hamas ha dichiarato che il rinvio è un “messaggio di avvertimento all’occupante” e ha dato tempo ai mediatori internazionali per fare pressione su Israele affinché rispetti i suoi impegni. Tuttavia, il gruppo palestinese ha lasciato una porta aperta: lo scambio potrebbe avvenire sabato se Israele dimostrerà di rispettare l’accordo.
Israele: “Violazione totale dell’accordo”
La reazione israeliana non si è fatta attendere. Il ministro della Difesa Israel Katz ha definito il rinvio “una totale violazione dell’accordo di cessate il fuoco” e ha dato ordine all’esercito di prepararsi a tutti gli scenari. Fonti di Hamas affermano che Israele non avrebbe inviato una delegazione a Doha per negoziare la seconda fase della tregua, contribuendo così alla tensione.
Secondo Reuters, i mediatori, tra cui Egitto e Qatar, hanno posticipato i colloqui fino a quando non sarà chiara la posizione degli Stati Uniti. Le garanzie di Washington sulla tregua sembrano indebolite dalle recenti dichiarazioni dell’ex presidente Donald Trump, che ha proposto un piano per il trasferimento dei palestinesi fuori da Gaza.
Proteste in Israele, rischio di escalation
L’annuncio di Hamas ha provocato proteste a Tel Aviv, dove centinaia di israeliani sono scesi in piazza per esigere il ritorno degli ostaggi. La polizia ha arrestato almeno un manifestante. L’incertezza sul futuro della tregua aumenta il rischio di nuove operazioni militari.
Nel frattempo, il ministero della Salute di Gaza, controllato da Hamas, ha aggiornato il bilancio delle vittime a 48.208 morti dal 7 ottobre 2023, con altri 111.655 feriti. Nelle ultime 24 ore si sono registrati 19 decessi e 15 nuovi feriti.
Un equilibrio sempre più fragile
Con il blocco dello scambio di ostaggi e la tensione crescente tra le parti, il rischio di una ripresa delle ostilità è concreto. I mediatori internazionali lavorano per mantenere aperto il dialogo, ma il deterioramento della tregua potrebbe portare a una nuova ondata di violenze, con conseguenze imprevedibili per la regione.