Il 2024 segna il 30° anniversario del Gay Pride a Roma, un evento significativo per la comunità LGBT+ che ha visto una partecipazione massiccia, con dichiarazioni di Elly Schlein, leader del Partito Democratico (PD), che hanno suscitato dibattito. Schlein ha ribadito l’impegno del PD a supportare i diritti LGBT+ durante il Roma Pride, ma questa focalizzazione ha sollevato diverse critiche riguardo alla direzione politica del partito.

La Radicalizzazione di Elly Schlein

Elly Schlein, complice la sua vita privata, ha posto una forte enfasi sui diritti LGBT+, portando avanti un’agenda inclusiva e progressista. Tuttavia, alcuni critici sostengono che questa strategia rischia di distogliere l’attenzione dalle tradizionali battaglie della sinistra, come la giustizia sociale e i diritti dei lavoratori. In un periodo in cui l’Italia affronta problemi economici significativi, come la disoccupazione giovanile e le crescenti disuguaglianze, la priorità data alle tematiche LGBT+ potrebbe apparire sbilanciata. Questo rischio di alienare una parte dell’elettorato, che si sente trascurata nelle sue necessità quotidiane, viene percepito come un errore strategico da alcuni osservatori politici.

L’Insensatezza delle Blasfemie

Durante le manifestazioni del Gay Pride, sono stati riportati episodi di blasfemia contro simboli religiosi, che hanno suscitato polemiche. Alcuni partecipanti hanno usato immagini religiose in modo provocatorio, come risposta – secondo loro -alla morale cattolica che però non ha mai condannato l’essere omosessuale in quanto tale, bensì il disordine dell’attività sessuale, cosa che vale anche per gli eterosessuali, specie in caso di infedeltà coniugale.

Papa Francesco, inoltre, si è mostrato sempre comprensivo e inclusivo verso gli omosessuali e i transessuali più di ogni altro leader religioso.

Purtroppo, è stata utilizzata a pretesto la recente espressione di “frociaggine” che il Papa avrebbe espresso a porte chiuse nell’ultima plenaria della CEI a proposito dell’idoneità dei futuri presbiteri.

Ogni organizzazione ha dei criteri di selezione, dalla caserma alla scuola, che non possono essere omnicomprensivi per il senso e l’efficacia della missione che comporta e di conseguenza la serenità delle persone stesse che ne postulano l’integrazione.

L’accanirsi contro la religione, specie la cattolica che paradossalmente è la più tollerante verso la comunità LGBT+  viene  visto come inutilmente divisivo e controproducente in un paese di tradizione cattolica come l’Italia, che anche all’ultima Giornata Mondiale della Gioventù di Lisbona ha registrato un record di presenze di giovani a livello internazionale.

Tali provocazioni non solo offendono i credenti ma possono anche rafforzare gli stereotipi negativi verso la comunità LGBT+, alimentando tensioni piuttosto che promuovere il dialogo.

La Questione dell’Aborto

La Schlein ha parlato a valanga e fuori luogo anche su un altro tema controverso come l’aborto. Lo ha presentato come una questione di diritti delle donne, una prassi di burocrazia, senza immedesimarsi nelle donne che affrontano l’interruzione volontaria di gravidanza come dramma personale e ne rimane ferita per tutta la vita.

Una critica emergente sostiene infatti che l’aborto leda i diritti del nascituro, trattandolo come se non fosse una persona. Questo punto di vista sottolinea che il diritto alla vita è fondamentale e che abortire significa negare questo diritto ai più deboli e indifesi, proprio quei valori che la sinistra storicamente difende.

Non a caso nel Brasile del comunista Lula sta passando una legge restrittiva verso l’aborto che potrebbe essere equiparato all’omicidio e come tale perseguibile penalmente.

La sinistra, infatti, si è sempre battuta per la protezione dei diritti dei più deboli e per la giustizia sociale. Ignorare i diritti del nascituro potrebbe essere visto come un’incoerenza rispetto ai principi democratici e di difesa dei più vulnerabili. Questo argomento evidenzia una contraddizione tra la promozione dell’aborto e l’impegno per la protezione dei diritti umani.

Inoltre, il dibattito sull’aborto spesso trascura di affrontare le cause sottostanti che portano le donne a interrompere volontariamente la gravidanza, come la violenza di genere, il femminicidio, la povertà e la disperazione. Questi sono problemi reali che richiedono soluzioni concrete e politiche di supporto per prevenire situazioni in cui l’aborto sembra l’unica opzione disponibile.

Stile popolare di Elly Schlein e la mancanza di contegno

Un altro aspetto critico di Elly Schlein riguarda il suo stile popolare e la mancanza di aplomb, elementi che secondo alcuni analisti non la renderebbero una leader presentabile e adatta a guidare una nazione in alternativa a Giorgia Meloni. 

Nel 2022, l’allora primo ministro finlandese Sanna Marin fu coinvolto in uno scandalo mediatico a seguito della diffusione di video che la ritraevano mentre ballava e si divertiva a un party privato con amici. Questo episodio suscitò dibattiti sulla sua condotta e sulla sua idoneità a ricoprire il ruolo di primo ministro. 

Mentre Meloni viene percepita come una figura autoritaria e con una forte presenza istituzionale, Schlein, con il suo approccio informale e spesso diretto, il modo di vestire e di fare baldoria su un carro allegorico, potrebbe non essere vista come sufficientemente autorevole per ricoprire il ruolo di primo ministro. Questo contrasto di stili potrebbe influenzare la percezione degli elettori sulla capacità di Schlein di gestire le complesse dinamiche politiche e diplomatiche a livello nazionale e internazionale.

In sintesi, nel contesto del 30° anniversario del Gay Pride, è importante riflettere sulla direzione che il movimento LGBT+ e i suoi sostenitori politici, come Elly Schlein, devono prendere. La radicalizzazione e le provocazioni religiose possono attirare attenzione nel breve termine, ma rischiano di danneggiare la causa a lungo termine. Bilanciare l’attenzione sui diritti LGBT+ con politiche sociali ed economiche che migliorino la vita di tutti i cittadini, mantenendo un dialogo rispettoso con chi ha visioni diverse, potrebbe essere la chiave per costruire un movimento inclusivo e capace di affrontare le grandi sfide sociali del nostro tempo.