INCHIESTA: Indicatore del successo del movimento evangelico, le mega-chiese hanno fiorito nel continente africano. Da Lagos a Kinshasa, questi edifici monumentali, gestiti da pastori milionari, attirano ogni domenica decine di migliaia di fedeli.
Con le loro dimensioni, competono con i più grandi stadi di calcio del mondo. I loro pastori, spesso milionari, radunano ogni settimana migliaia di fedeli festanti, a cui profetizzano un futuro radioso. Simbolo del trionfo del cristianesimo evangelico in Africa, le megachiese si contano oggi per migliaia.
Si distinguono per tre attributi: un auditorium di più di 2000 posti, attività diversificate (scuole, ospedali, canali televisivi) e una forte tendenza all’autogestione, lontane dagli standard delle istituzioni religiose classiche. Onnipresenti nei paesi anglofoni, soprattutto in Nigeria dove sono monumentali, queste chiese si diffondono pian piano nelle zone francofone.
“La religione cristiana per gli africani”
La ricetta del successo? Per Sébastien Fath, sociologo del CNRS e esperto del movimento evangelico, ciò dipende “da un’interpretazione della religione cristiana per e da parte degli africani”. I pastori mettono in mostra la loro coppia come modello di famiglia nucleare e attirano così anime in cerca di un ambiente familiare stabile e di un partner più fedele.
Il fenomeno delle megachiese colpisce le grandi città dove il tessuto sociale è più logoro. Ogni domenica durante la predica, “è come se si ricreasse un villaggio artificiale” all’interno della chiesa. Si scambiano idee, si intraprendono azioni, si prestano soldi. Oltre al forte senso di comunità, il pastore sostituisce lo Stato costruendo scuole o maternità. Alcuni, come i nigeriani Enoch Adeboye e David Oyedepo, sono alla guida di piccole città così autonome e funzionali che l’elettricità vi circolerebbe continuamente, cosa rara in Nigeria.
Soprattutto, questi templi colossali celebrano un successo sociale senza complessi. In controtendenza con l’austerità predicata dai cattolici, questi pastori talvolta megalomani sdoganano la ricchezza con le loro auto sgargianti e i loro orologi d’oro. In questo modo, conquistano una classe media africana in cerca di prosperità.