La nascita del primo “bambino in provetta” nel Regno Unito nel 1978 segnò l’inizio di una nuova era nella procreazione umana. Da allora, più di otto milioni di bambini sono stati concepiti attraverso la fecondazione in vitro (FIV), un procedimento rivoluzionario che ha offerto speranza a molte coppie che lottano con l’infertilità. Tuttavia, il rapporto della Chiesa cattolica con questa tecnologia è complesso, radicato nelle sue convinzioni fondamentali sulla sacralità della vita umana e sull’importanza dell’atto sessuale nel contesto matrimoniale.
La Chiesa cattolica si oppone alla FIV per due principali ragioni. Innanzitutto, la Chiesa sottolinea che il concepimento dovrebbe avvenire attraverso un atto sessuale coniugale naturale. La fecondazione in vitro, che separa il concepimento dalla relazione sessuale tra marito e moglie, viene vista come una violazione di questo principio. Inoltre, la Chiesa solleva preoccupazioni etiche riguardo al destino degli embrioni prodotti durante il processo di FIV. Molti tentativi di FIV comportano la fecondazione di più ovuli e l’impianto di più embrioni nell’utero, sollevando domande etiche sulla selezione degli embrioni e sul congelamento degli embrioni in eccesso.
Le tecniche di fecondazione assistita offrono una gamma di opzioni per le coppie che lottano con l’infertilità. Oltre alla FIV, esistono altre tecniche come l’ICSI (Iniezione Intracitoplasmatica di Spermatozoi), il GIFT (Trasferimento di Gameti in Gravidanza) e il ZIFT (Trasferimento Intratubarico di Zigote). Tuttavia, l’opinione etica sull’ICSI varia a seconda dei punti di vista religiosi, culturali e individuali. Alcuni sostengono che l’ICSI possa essere accettabile se utilizzato per affrontare gravi problemi di fertilità, mentre altri sollevano preoccupazioni sulla manipolazione degli ovuli e degli spermatozoi e sul destino degli embrioni creati attraverso questa procedura.
La Chiesa sottolinea la necessità di riflettere sul destino degli embrioni congelati, cercando soluzioni che rispettino la dignità umana di ogni embrione.
Il giudizio della Chiesa sulla fecondazione in vitro è influenzato da una serie di considerazioni etiche e morali. Mentre la Chiesa riconosce il desiderio delle coppie di diventare genitori, solleva anche preoccupazioni sulle modalità utilizzate per raggiungere questo obiettivo. Tuttavia, cerca di offrire alternative che rispettino i suoi principi morali e promuovano la dignità umana in tutte le fasi della procreazione assistita.