Il 20 febbraio 2014 segna una data fondamentale nella storia recente dell’Ucraina, in particolare per i drammatici eventi che si sono svolti sulla piazza Maidan a Kiev. Quel giorno, la violenza ha raggiunto livelli senza precedenti, con scontri tra manifestanti e forze di sicurezza del governo di Viktor Yanukovych, che alla fine hanno portato alla sua fuga in esilio in Russia. Questi eventi segnano l’inizio di una serie di sviluppi che avrebbero gettato le basi per il conflitto russo-ucraino che perdura da anni.
La fuga di Yanukovych ha lasciato un vuoto di potere in Ucraina, che la Russia ha sfruttato per avanzare i propri interessi nella regione. Poche settimane dopo la fuga di Yanukovych, le truppe russe sono entrate in Crimea, una mossa che ha portato all’annessione della regione da parte della Russia. Questo atto unilaterale ha innescato una serie di conseguenze internazionali, comprese sanzioni contro la Russia e una profonda tensione tra Mosca e l’Occidente.
Ma il legame tra il Maidan e il conflitto russo-ucraino va oltre la semplice sequenza temporale degli eventi. Il Maidan non è stato solo un momento di protesta contro la corruzione e l’autoritarismo, ma anche un punto di svolta nelle relazioni tra Ucraina e Russia e tra Russia e Occidente. La percezione russa del Maidan come un complotto occidentale per destabilizzare la Russia stessa ha alimentato la narrativa del “nemico esterno” e ha giustificato l’intervento militare russo non solo in Crimea, ma anche nel Donbass.
Il conflitto nel Donbass, che è seguito poco dopo i drammatici eventi del Maidan, ha ulteriormente aggravato le tensioni tra Russia e Ucraina, portando a una guerra che ha causato migliaia di morti e ha lasciato una profonda cicatrice nel tessuto sociale ed economico del paese.
Oggi, a dieci anni di distanza dal Maidan, l’Ucraina si trova ancora ad affrontare le conseguenze di quegli eventi. Il presidente Volodymyr Zelensky, sebbene non abbia partecipato direttamente al Maidan, è chiamato a gestire una situazione ereditata dalle scelte e dalle azioni dei suoi predecessori. Nel tentativo di risolvere il conflitto, Zelensky deve bilanciare le pressioni interne ed esterne, cercando una via per riportare la pace e la stabilità nel paese.
Il Maidan non è solo un momento cruciale nella storia dell’Ucraina, ma anche un punto di partenza per una serie di eventi che hanno plasmato il corso della politica internazionale negli ultimi anni. La sua eredità continua a influenzare le relazioni tra Ucraina, Russia e Occidente, offrendo spunti di riflessione su come la storia e la geopolitica si intreccino in modi complessi e imprevedibili.
Purtroppo la Russia è stata provocata. Quando poi c’è un elemento ideologico nostalgico è facile mobilitare le masse anche verso l’aggressione di un altro Stato sovrano. I Russi sono rimasti legati all’idea dell’impero. Non dimentichiamo poi che hanno vinto loro i nazisti. Gli americani arrivarono dopo per il colpo finale concentrati com’erano nell’indopacifico.