Il 16 dicembre scorso è stato consacrato vescovo ausiliare di Tokyo il missionario italiano del PIME mons. Andrea Lembo.
“Sei chiamato ad essere la speranza della gente. In questo nostro Giappone attraversato oggi da tante sfide, guarda il tuo gregge con compassione. Vivi così il tuo ministero tra i giovani e nella società”.
Con queste parole l’arcivescovo di Tokyo, mons. Tarcisio Isao Kikuchi ha salutato il nuovo vescovo ausiliare della capitale giapponese, mons. Andrea Lembo – missionario italiano del Pime – nel corso della solenne liturgia nel corso della quale gli ha conferito l’ordinazione episcopale nella cattedrale di Santa Maria, nel quartiere di Bunkyo. Accanto a lui, come co-consacranti, erano presenti il vescovo di Yokohama mons. Rafael MasahiroUmemura e il vescovo di Sapporo mons. Bernard Taiji Katsuya.
La celebrazione si è svolta a mezzogiorno nella cattedrale alla presenza dell’intera Conferenza episcopale giapponese, del vescovo Raymond Sumlut Gam di Banmaw in Myanmar – Paese ferito con cui la Chiesa di Tokyo ha da tempo in atto un gemellaggio – del clero diocesano e di due rappresentanti per ogni parrocchia, mentre il resto della comunità diocesana seguiva il rito in streaming. Attorno al nuovo vescovo per l’occasione si sono stretti, poi, i confratelli del Pime in Giappone e negli altri Paesi dell’Asia Orientale, guidati dal superiore generale dell’istituto p. Ferruccio Brambillasca, e una delegazione giunta insieme alla famiglia del nuovo vescovo da Treviglio, la sua città natale in Italia.
Nominato da papa Francesco il 16 settembre scorso, mons. Lembo ha 49 anni ed è missionario nella capitale giapponese dal 2009. Ha servito nelle parrocchie di Itabashi e Narashino ed è stato parroco a Fuchu. Dal 2021 è presidente dello Shinseikaikan, il centro culturale diocesano che ha la sua sede nel quartiere di Shinjuku, uno dei grandi crocevia della metropoli.
A tutti quanti lo hanno accompagnato in queste esperienze è andato il pensiero del nuovo vescovo ausiliare nel breve discorso di ringraziamento al termine della celebrazione. “Dico un grazie particolare ai giovani e ai due parroci giapponesi che mi hanno accompagnato insegnandomi tante cose nei primi anni del ministero” ha detto. Ha inoltre rivolto un pensiero a mons. Kazuhiro Mori, che fu anche lui vescovo ausiliare di Tokyo, scomparso a 84 anni poche settimane fa. “Il vescovo Mori – ha ricordato – ci diceva che la Chiesa dovrebbe essere come un onsen, l’acqua termale dove la gente viene per rigenerarsi. Ci guardi dal Cielo e ci aiuti ad avere questo cuore accogliente, capace di dare sollievo a chi cerca ristoro”.
Come motto episcopale il vescovo Lembo ha scelto la frase del Vangelo di Giovanni “Come io vi ho amati” (Gv. 13,34) e nello stemma ha voluto rappresentarlo con il kanji giapponese che esprime la parola amore e richiama anche visivamente una fiamma. “Questo amore – spiega – per opera dello Spirito Santo, continua a bruciare, per santificare il mondo e attrarre tutti i popoli al Padre”.