APPROFONDIMENTO: La concura è uno nei nuovi diritti fondati dal combinato disposto dei principi fondamentali della Costituzione italiana e del diritto sovranazionale. Espressione di un “diritto vivente” in senso stretto, nel concetto giuridico di concura si fondono in un unicum il diritto di uguaglianza formale e sostanziale, il diritto-dovere alla solidarietà, la dignità umana integrale elevando a plenitudo civitatis la fratellanza universale.
La dignità sociale ed umana costituisce una valore giuridico globale, a prescindere dalla occupazione o professione e dalle condizioni socio-economiche del singolo in virtù del primato riconosciuto all’essere umano difronte all’ordinamento internazionale. Ciascuno ha, infatti, diritto di essere trattato e riconosciuto come uomo, da uomini suoi pari, in ogni rapporto sociale in cui si viene a trovare. In tale direzione la concura è tesa ad eliminare ogni situazione di privilegio che offenda la pari dignità, ma anche per promuovere una politica di sostegno e di aiuto che consenta la piena e libera affermazione della persona e permetta ad ogni abitante del pianeta di godere effettivamente di eguali opportunità e di usufruire indistintamente dei diritti fondamentali dell’individuo.
Si afferma il plenitudo iuris che mira al bene comune, laddove intendiamo con tale espressione «il vivere retto di tutti, favorito e sostanziato dal varo di nuove istituzioni e regole, di leggi giuste, di un welfare ripensato come sistema più vicino alle persone». In tale solco, la concura promuove e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo sia come singolo sia nelle formazioni sociali dove si svolge la sua personalità e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale. Una promozione integrale della “amicizia sociale” quale fondamento del “noi sociale” in cui la democrazia e la libertà trovano la loro naturale collocazione e compimento.
L’ordinamento giuridico è al servizio dell’uomo, inteso come persona umana, per cui non solo è tenuto a prendere atto che preesistono ad esso diritti essenziali che fanno direttamente capo alla persona, ma che deve impegnare tutte le sue articolazioni al fine di salvaguardare la titolarità e l’esercizio, senza operare discriminazioni di status: cittadino, straniero, apolide, clandestino. In aderenza al magistero di Papa Francesco è sguardo di autentico amore fraterno: “L’amore implica dunque qualcosa di più che una serie di azioni benefiche. Le azioni derivano da un’unione che inclina sempre più verso l’altro considerandolo prezioso, degno, gradito e bello, al di là delle apparenze fisiche o morali. L’amore all’altro per quello che è ci spinge a cercare il meglio per la sua vita. Solo coltivando questo modo di relazionarci renderemo possibile l’amicizia sociale che non esclude nessuno e la fraternità aperta a tutti. Un sentimento che si estende al di là delle frontiere e che ha come base l’amicizia sociale in ogni città e in ogni paese.
Quando è genuina, questa amicizia sociale all’interno di una società è condizione di possibilità di una vera apertura universale. Non si tratta del falso universalismo di chi ha bisogno di viaggiare continuamente perché non sopporta e non ama il proprio popolo. Chi guarda il suo popolo con disprezzo, stabilisce nella propria società categorie di prima e di seconda classe, di persone con più o meno dignità e diritti. In tal modo nega che ci sia spazio per tutti”.
La concura è quindi movimento di reciproca accoglienza per lo sviluppo umano integrale, una spirale ascendente di empatia, vocazione all’autentica sinodalità di processo tesa alla co-costruzione del futuro del pianeta. Una dedizione operosa proiettata alla necessaria e metodica ricerca di mezzi per l’effettiva tutela dell’intera persona umana, nella famiglia e nelle istituzioni, sorretta e animata da un impegno costante alla luce di un’immagine integrale del bene umano, da una solidarietà universale, da relazioni interpersonali positive, che comportano libertà e responsabilità, sussidiarietà, atteggiamenti di collaborazione e di servizio all’altro.
La tenerezza e l’umiltà sono le basi della diaconia concurante, paradigma dell’innovazione sociale che armonizza le diversità in un modello connettivo dell’intelligenza cooperante. Una fratellanza effettiva che incarna il rapporto quotidiano e operoso tra l’io, il noi e l’ambiente integrale, locale e globale. Il principio di concura richiama non un’uguaglianza “di fronte” alla legge, ma un’uguaglianza “nella” legge, collegata al più alto e nobile valore di giustizia.
Nel sentiero del pensiero di Bobbio «Una legge è giusta non solo perché è egualitaria ma anche perché è conforme a una legge superiore […] l’instaurazione di una certa eguaglianza tra le parti e il rispetto della legalità sono le due condizioni per l’instaurazione e la conservazione dell’ordine e dell’armonia del tutto che è […] il sommo bene». Si ha ingiustizia sia quando la legge è inosservata, ma anche quando vi è un’alterazione dei rapporti di concuraza tra le persone. “Nessuno si salva da solo” e quindi è cruciale favorire la sinfonia delle diversità innescando un processo di convocazione dei talenti, delle eccellenze, delle passioni, le più alte tecnologie e le intelligenze naturali e artificiali per il bene comune. Uno sguardo oltre l’orizzonte classico delle relazioni binarie, capacità di rete connettiva e generativa che “andando oltre” la visione bilaterale, accompagna una prospettiva collettiva feconda e suadente del futuro, positiva, travolgente e riflessiva, capace di intonare sinfonie valoriali per le nuove generazioni, per il mondo che verrà dopo di noi.
Tutti siamo fratelli e membri della famiglia umana, e quindi tutti artefici del bene comune, protagonisti del poliedro delle diversità, siamo cittadini del mondo con uguali diritti e doveri, sotto la cui ombra tutti godono della giustizia.
Il riconoscimento della fratellanza, della cultura dell’incontro in antitesi a quella dello scontro, consente di superare la semplicistica contrapposizione manichea tra quadranti geopolitici aprendo la strada a nuove relazioni internazionali per la costruzione armonica dell’equilibrio mondiale di concura. Un cammino politico vivente, con-vocante, può essere sprone per una rivoluzione delle tenerezza, nuovo di pensiero e azione per la dignità universale. Nella grammatica della concura scompare, dunque, l’idea di minoranza che porta con sé i semi del tribalismo e delle ostilità. In tale proscenio, si definisce la vocazione sociale della concuranza come nuova diplomazia dal basso, dell’umiltà e della dignità universale: l’analisi, l’interpolazione dei dati, la successiva riflessione predittiva è incontro e ascolto polifonico, essere in relazione profonda con la natura, comprendendo i nostri talenti, valorizzando le nostre vocazioni, diventando umili artifici del nuovo paradigma di pensiero e azione.
La piattaforma dell’ambiente integrale dove prevale l’approccio eucratico, apre le porte di una nuova forma di tutela della casa comune, un diritto alla tutela immediata del bene natura, di tutti gli uomini e di tutto l’uomo, nel sentiero della coesistenza tra diritto soggettivo ed interesse legittimo. È genius loci della cultura che permette un nuovo paradigma di innovazione nella tradizione, una nuova antropologia radicata di un approccio olistico capace di coniugare l’empatia con la fratellanza. La genialità non misurabile con gli attuali algoritmi, la fantasia spiazzante di culture autentiche che rimettono in armonia le diverse sensibilità e intelligenze, le prospettive naturali, artificiali, locali e globali di un mondo che può esser letto oltre ogni confine. È l’innesco per un nuovo metodo di analisi transdisciplinare, nel solco di incentivazione e promozione di una lettura ragionata della complessità fondata sulla relazione tra natura e cultura nella quale l’analisi, la ricerca e lo studio dell’essere umano, l’osservazione critica delle attività culturali e sociali, l’interpolazione transdisciplinare volta all’empatia generativa e di progetto, sono strumenti viventi, necessari ad accompagnare il futuro che avanza ed elaborare nuove strategie di policy.
Il neologismo Concura:
- risponde concretamente all’appello contenuto nel Documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune, firmato da papa Francesco e dal Grand Imam Ahmad Al-Tayyib, nobile Shaykh di al-Azhar: «Ci rivolgiamo agli intellettuali, ai filosofi, agli uomini di religione, agli artisti, agli operatori dei media e agli uomini di cultura in ogni parte del mondo, affinché riscoprano i valori della pace, della giustizia, del bene, della bellezza, della fratellanza umana e della convivenza comune, per confermare l’importanza di tali valori come àncora di salvezza per tutti e cercare di diffonderli ovunque».
- Persegue la collaborazione e il partenariato tra istituzioni educative, artistiche, accademiche, economiche, diplomatiche e religiose a livello globale e planetario, per costruire insieme il grande “patto educativo tra le generazioni” in grado di riflettere e rilanciare stili, valori, idee ed azioni capaci di orientare il bene comune della plurale famiglia umana e della stessa “casa comune” che è il creato, in ottica multiculturale e interreligiosa, attraverso «la cultura del dialogo come via; la collaborazione comune come condotta; la conoscenza reciproca come metodo e criterio» (Documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune).
- Stimola la necessità di sviluppare uno sguardo più ampio e aperto sulla realtà che ci circonda (casa comune), facendo germogliare nella fraternità la curiosità verso realtà diverse che, seppur apparentemente lontane, non sono mai state così vicine.