Il 6 ottobre 2024, Papa Francesco ha presieduto una preghiera per la pace nella Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma, legandosi idealmente alla Supplica alla Madonna del Rosario che si svolgeva contemporaneamente a Pompei. Durante l’Angelus, il Papa ha ricordato i fedeli riuniti nel santuario mariano e ha espresso il desiderio che la preghiera alla Vergine porti conforto e speranza in un mondo lacerato dai conflitti. Il gesto del Pontefice, che ha concluso il pomeriggio con la recita del Rosario, è stato un atto simbolico per sottolineare l’importanza della pace e dell’unità nella Chiesa universale, mentre nella città mariana migliaia di persone si raccoglievano in preghiera sotto la guida dell’arcivescovo di Pompei, monsignor Tommaso Caputo, e del nunzio apostolico in Italia, monsignor Petar Rajič  .

L’appuntamento del Papa a Santa Maria Maggiore è stato anche un preludio alla giornata di digiuno e preghiera per la pace nel mondo indetta per il 7 ottobre 2024, esattamente un anno dopo l’inizio della nuova ondata di violenze in Medio Oriente, in particolare l’attacco di Hamas contro la popolazione israeliana del 7 ottobre 2023. Nell’annunciare questa giornata speciale, Francesco ha lanciato un appello vibrante alla comunità internazionale per un immediato cessate il fuoco in tutte le aree di conflitto, inclusi Israele, Gaza e il Libano, esortando a interrompere la spirale di violenze e vendette che affligge la regione  .

Il Pontefice ha chiesto a tutti di unirsi a lui in preghiera e digiuno per invocare la fine dei conflitti e il rispetto dei diritti umani, esortando i partecipanti al Sinodo dei Vescovi, riuniti a Roma, a sostenere spiritualmente l’iniziativa. La sua supplica alla Madonna del Rosario si è conclusa con un accorato invito alla Vergine perché interceda per l’umanità, chiedendo alla Regina della Pace di «convertire gli animi di chi alimenta l’odio» e di «silenziare il rumore delle armi che generano morte» .

L’attenzione di Papa Francesco verso la pace si inserisce in un contesto geopolitico molto delicato, con la regione mediorientale ancora devastata da violenze e tensioni crescenti. Il gesto della preghiera e del digiuno non è nuovo nel pontificato di Francesco, che già in passato aveva indetto giornate simili per paesi come la Siria, il Sud Sudan e la Repubblica Democratica del Congo, ribadendo la necessità di un impegno costante per la pace, sia a livello locale che internazionale .