Il discorso pronunciato da Papa Francesco il 9 settembre 2024 allo stadio “Sir John Guise” di Port Moresby, Papua Nuova Guinea, è un profondo invito ai giovani a riflettere sulla costruzione di un futuro armonioso e solidale. Il Pontefice ha utilizzato la storia biblica della Torre di Babele come punto di partenza per illustrare la differenza tra un mondo caratterizzato dalla confusione e divisione, e uno basato sull’armonia e l’incontro. Questo tema centrale si intreccia con l’invito del Papa a scegliere il modello di armonia, che si fonda su una “lingua comune”: quella dell’amore, capace di abbattere i muri e costruire ponti.
Un momento particolarmente significativo è stato quando Papa Francesco ha chiesto ai giovani quale fosse la “lingua” che permette di unirsi e costruire amicizia. La risposta unanime, “l’amore”, è stata accolta con entusiasmo, sottolineando come il Santo Padre abbia saputo coinvolgere i giovani in una riflessione attiva e partecipata. Ha inoltre messo in guardia contro il pericolo dell’indifferenza, definendola “peggio dell’odio”, poiché lascia gli altri nella loro sofferenza senza alcun supporto.
Un altro aspetto toccante del discorso è stato l’invito a mantenere un legame con i nonni e gli anziani. In una società spesso concentrata sulla velocità e l’innovazione, il Papa ha ricordato l’importanza della saggezza intergenerazionale, un valore che appare sempre più dimenticato. La frase “Viva i nonni!” pronunciata insieme ai giovani presenti è stata un omaggio alla continuità tra le generazioni e alla necessità di costruire un futuro che non dimentichi le proprie radici.
Il messaggio finale, quello di non rimanere “caduti” di fronte agli errori e alle difficoltà, è un potente simbolo di speranza. Papa Francesco ha insistito sull’importanza di aiutare gli altri a rialzarsi, ribadendo che l’unica volta in cui si dovrebbe guardare qualcuno dall’alto in basso è per tendergli una mano. Questo semplice, ma profondo insegnamento, incarna i valori di solidarietà e compassione che il Papa ha cercato di trasmettere durante il suo viaggio.
Questo discorso non solo ha offerto una riflessione spirituale, ma ha anche rappresentato un invito pratico ai giovani a essere protagonisti del cambiamento, sostenendosi a vicenda e costruendo un futuro basato su amore e comprensione reciproca. È un messaggio che risuona fortemente in un mondo sempre più frammentato e diviso, e che mette al centro la responsabilità individuale di agire per il bene comune.