Il presidente cubano Miguel Díaz-Canel ha recentemente accusato Israele di genocidio nella Striscia di Gaza, esprimendo profonda indignazione per le azioni militari israeliane nella regione. In un messaggio su X, Díaz-Canel ha dichiarato: “Il genocidio che commette lo stato terrorista di Israele a Gaza è un’umiliazione per tutta l’umanità. Per quanto tempo ci sarà impunità e libertà di uccidere?” 

Questa dichiarazione riflette la posizione storica di Cuba, che ha spesso criticato le politiche israeliane nei confronti dei palestinesi, sostenendo la causa palestinese in vari forum internazionali. Le parole del presidente cubano si inseriscono in un contesto di crescenti tensioni e accuse internazionali riguardanti le operazioni militari di Israele a Gaza. Organizzazioni come Amnesty International hanno documentato attacchi israeliani che hanno causato vittime civili di massa, suggerendo possibili crimini di guerra. 

Inoltre, la Corte Penale Internazionale ha emesso mandati di arresto per il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e l’ex ministro della Difesa Yoav Gallant, accusandoli di crimini contro l’umanità e crimini di guerra legati alle operazioni condotte a Gaza. 

La comunità internazionale rimane divisa sulla questione, con alcuni paesi che sostengono le azioni di Israele come legittima difesa, mentre altri, come Cuba, denunciano violazioni dei diritti umani e chiedono interventi più decisi per proteggere la popolazione civile palestinese. Questa situazione complessa continua a suscitare dibattiti accesi e richieste di soluzioni diplomatiche per porre fine alle violenze nella regione.