San Matteo, uno degli apostoli di Gesù e autore di uno dei Vangeli canonici, è una figura centrale nella tradizione cristiana. La sua storia personale di conversione, la sua vocazione e il suo impegno evangelico hanno influenzato la fede di milioni di persone nel corso dei secoli. Oltre al suo ruolo teologico e spirituale, San Matteo è venerato anche come patrono dei finanzieri e della Guardia di Finanza. La sua presenza a Salerno, grazie alle sue reliquie, è un elemento essenziale del culto che si sviluppò in questa città e che continua a essere molto sentito.

La Vocazione e la Conversione di San Matteo

Matteo, noto come Levi prima della sua chiamata, era un esattore delle tasse. Nel Vangelo di Matteo (9,9), Gesù lo invita a seguirlo mentre Matteo era seduto al banco delle imposte. La sua risposta immediata rappresenta una rottura netta con il suo passato e un simbolo di conversione e misericordia. Matteo, lasciando tutto, si unisce al gruppo dei dodici apostoli, diventando testimone privilegiato dell’opera di Cristo.

Teologicamente, la sua chiamata sottolinea il potere della grazia di Dio, capace di trasformare la vita anche dei più emarginati. Matteo diviene un esempio di come la vocazione divina sia aperta a tutti, indipendentemente dal loro passato.

Patrono dei Finanzieri e della Guardia di Finanza

San Matteo è venerato come patrono dei finanzieri e della Guardia di Finanza. Il suo passato come esattore delle tasse lo rende un simbolo per coloro che lavorano nel settore economico e finanziario, specialmente nel controllo fiscale. Il suo patronato rappresenta un modello di redenzione e integrità, offrendo un esempio di come il rapporto con il denaro possa essere trasformato attraverso il servizio onesto e giusto alla comunità.

Il legame con la Guardia di Finanza è anche un richiamo all’importanza della giustizia e della legalità nel gestire le risorse economiche e fiscali di una nazione, un tema centrale nel messaggio etico della vita di Matteo.

Le Reliquie di San Matteo a Salerno

Una delle particolarità del culto di San Matteo si sviluppa a Salerno, dove si trovano le sue reliquie. Secondo la tradizione, le reliquie dell’apostolo furono portate a Salerno nell’anno 954 dal principe longobardo Gisulfo I, per proteggere la città e consolidarne l’importanza religiosa e politica.

Le reliquie sono conservate nella Cattedrale di Salerno, costruita appositamente nel 1084 dall’arcivescovo Alfano I con il sostegno di Roberto il Guiscardo, il famoso condottiero normanno. Questo evento segnò l’inizio di un legame profondo tra la città e il santo apostolo, e da allora San Matteo è il santo patrono di Salerno. Ogni anno, il 21 settembre, la città celebra la sua festa con grande devozione, attirando migliaia di fedeli.

Il Culto di San Matteo a Salerno e il Simulacro a Doppia Faccia

Un elemento interessante del culto di San Matteo a Salerno è il particolare simulacro a doppia faccia che rappresenta il santo. Da un lato, la statua mostra il volto severo e giudicante dell’apostolo, in riferimento alla sua professione di esattore delle tasse; dall’altro, un volto misericordioso e accogliente, che simboleggia la sua conversione e il suo impegno come evangelista e apostolo di Cristo. Questo doppio volto è un richiamo potente alla dualità della vita umana e alla possibilità di redenzione.

Il culto di San Matteo a Salerno è profondamente radicato nella vita spirituale e culturale della città. Le reliquie del santo sono al centro delle celebrazioni annuali, e la processione del 21 settembre è uno degli eventi religiosi più importanti della regione. La presenza delle reliquie conferisce a Salerno un ruolo di grande rilievo nel panorama del cristianesimo in Italia, e la devozione a San Matteo è un aspetto identitario per i salernitani.

San Matteo nell’Arte: Caravaggio

Oltre al culto a Salerno, San Matteo è stato celebrato anche nell’arte, e uno degli interpreti più famosi è Caravaggio. Tra il 1599 e il 1600, Caravaggio dipinse tre capolavori per la Cappella Contarelli a Roma: “La Vocazione di San Matteo”“San Matteo e l’Angelo”, e “Il Martirio di San Matteo”.

                  •               “La Vocazione di San Matteo” ritrae il momento in cui Gesù chiama Matteo mentre è al banco delle imposte. Il drammatico contrasto tra luce e ombra, tipico di Caravaggio, sottolinea la grazia che irrompe nella vita del peccatore.

                  •               “San Matteo e l’Angelo” raffigura l’apostolo mentre scrive il suo Vangelo sotto la guida di un angelo.

                  •               “Il Martirio di San Matteo” rappresenta la morte violenta dell’apostolo, secondo la tradizione avvenuta mentre predicava in Etiopia.

Queste opere d’arte non solo celebrano la figura del santo, ma riflettono anche le tematiche universali della vocazione, della conversione e del sacrificio.

San Matteo è una figura di enorme rilevanza spirituale e culturale. La sua storia di conversione, il suo Vangelo e il suo patronato sui finanzieri e la Guardia di Finanza ne fanno un modello di integrità e redenzione. Le sue reliquie, conservate nella cattedrale di Salerno, rappresentano il cuore del culto che si è sviluppato in quella città, rendendolo il santo patrono e un punto di riferimento per la fede locale.

Le opere d’arte ispirate a San Matteo, in particolare quelle di Caravaggio, offrono una visione potente della sua vocazione e della sua vita come apostolo. La sua figura continua a ispirare fedeli, artisti e studiosi, rendendolo una delle icone più amate del cristianesimo.