L’intervista del 2 settembre scorso sul quotidiano La Croix a Stéphane Lacroix, professore a Sciences Po e autore del libro Le Crépuscule des saints. Histoire et politique du salafisme en Égypte, offre una prospettiva approfondita sul salafismo in Egitto e sulla sua evoluzione nell’ultimo secolo. Questo movimento ultra-conservatore e puritano del mondo sunnita ha influenzato il discorso islamico e le pratiche religiose, ridisegnando la “norma” dell’Islam in molti Paesi musulmani.
Uno dei punti più interessanti che Lacroix evidenzia è il fatto che il salafismo si distingue dagli altri movimenti islamici per la sua attenzione alla purificazione della società piuttosto che alla politica. A differenza dei Fratelli Musulmani, che mirano a conquistare lo Stato per islamizzarlo, i salafisti si concentrano sulla religiosità dei singoli e ritengono che l’intervento politico sia inutile o addirittura controproducente.
Ciò che è particolarmente paradossale, come spiega Lacroix, è il successo del salafismo in un contesto come l’Egitto, che tradizionalmente ha ospitato una forma di Islam più pluralista e aperta alla razionalità, con istituzioni religiose forti come l’università di Al-Azhar. Tuttavia, l’ascesa del salafismo è stata facilitata da diversi fattori, tra cui il sostegno dell’Arabia Saudita e l’abilità dei salafisti nel diffondere il loro messaggio attraverso il mercato editoriale. Questa diffusione ha avuto un impatto tale da cambiare il modo in cui molti musulmani interpretano oggi la propria religione, riducendo la tolleranza verso forme più mistiche e tradizionali dell’Islam, come il sufismo.
Lacroix sottolinea anche il ruolo del salafismo nel plasmare i dibattiti religiosi, influenzando persino i Fratelli Musulmani, che hanno adottato alcune delle loro idee, come l’ostilità verso i musulmani sciiti. Sebbene oggi il salafismo sembri in declino, il suo impatto sulla società islamica e sul discorso religioso continua a farsi sentire, dimostrando quanto profonda e duratura sia stata la sua influenza.
La riflessione di Lacroix ci invita a considerare il salafismo non come un fenomeno politico immediato, ma come un movimento che ha rimodellato lentamente la coscienza religiosa e sociale di milioni di musulmani, plasmando il futuro dell’Islam moderno.