FAMIGLIA: Uno studio pubblicato da Demographic Research ha analizzato oltre 9.000 bambini europei, rivelando che solo il 2,6% delle coppie italiane vive un’affido congiunto equo. In confronto, la Svezia raggiunge il 42,5%. Questi dati sottolineano un problema significativo: i bambini italiani figli di genitori separati sono tra i meno felici in Europa.
L’affido congiunto equo, se realizzato correttamente, permette ai bambini di mantenere rapporti positivi con entrambi i genitori, garantendo loro un ambiente stabile e sano. Tuttavia, molte volte, nonostante l’affido congiunto sia stabilito legalmente, la sua effettiva attuazione è compromessa da vari fattori, incluso il comportamento ostruzionistico di uno dei genitori.
È importante trasformare l’affido congiunto da un concetto formale a una pratica efficace. Questo richiede non solo l’intervento del giudice, ma anche protocolli chiari e dettagliati che delineino i doveri e gli impegni di entrambi i genitori. Senza questi protocolli, l’affido congiunto può essere solo nominale, privo di equità e sostanza.
Secondo gli standard accettati, l’affido congiunto può essere considerato equo quando i bambini trascorrono un tempo equamente distribuito tra entrambi i genitori. Tuttavia, in Italia, solo una percentuale molto bassa di bambini sperimenta questa equità.
Lo studio ha rivelato che l’Italia è uno dei Paesi con i livelli più bassi di affido congiunto equo in Europa. Questo indica una mancanza di attuazione pratica delle leggi che garantiscono il diritto dei bambini di mantenere rapporti equilibrati con entrambi i genitori.
È fondamentale che le istituzioni e la società nel loro insieme adottino misure per promuovere l’affido congiunto equo. Questo può includere incentivi legali e supporto per i genitori che cercano di implementare questa pratica.
Inoltre, è importante riconoscere che l’affido congiunto può essere più difficile da attuare quando i genitori vivono in città diverse o hanno difficoltà di comunicazione. In questi casi, è necessario trovare soluzioni alternative che tutelino comunque il benessere dei bambini.
La ricerca sottolinea l’importanza di una collaborazione continua tra i genitori, così come la flessibilità e la trasparenza nel gestire la situazione con i figli. Inoltre, ricorrere all’aiuto di mediatori familiari può essere prezioso nelle prime fasi dell’affido congiunto.
In conclusione, promuovere una genitorialità condivisa equa è fondamentale per il benessere dei bambini italiani figli di genitori separati. Solo garantendo un ambiente stabile e amorevole da entrambi i genitori possiamo sperare di ridurre la conflittualità familiare e migliorare la felicità dei bambini.