Il presidente cinese Xi Jinping ha incontrato il primo ministro italiano Giorgia Meloni durante la sua visita ufficiale in Cina. Questo incontro, riportato dai media statali cinesi, rappresenta un tentativo di rafforzare i legami tra i due Paesi, che hanno attraversato un periodo di tensione dopo il ritiro dell’Italia dall’iniziativa Belt and Road promossa da Pechino.
L’incontro con Xi Jinping è stato preceduto dalle discussioni tra Meloni e il premier cinese Li Qiang domenica, durante le quali i due leader hanno concordato di promuovere “relazioni equilibrate e sostenibili”. A seguito delle conversazioni, sono stati firmati accordi sulla collaborazione industriale e sulla sicurezza alimentare, tra altri settori.
I rapporti diplomatici tra Italia e Cina si erano raffreddati dopo la decisione del governo italiano di destra, guidato da Meloni, di ritirarsi dalla Belt and Road Initiative (BRI). Tale decisione è stata motivata dal fatto che l’Italia aveva ottenuto benefici inferiori rispetto alle aspettative dall’accordo, che mirava a promuovere il commercio e gli investimenti bilaterali. Tuttavia, Meloni ha descritto la sua visita in Cina come un’opportunità per “rilanciare” la relazione tra i due Paesi.
Il Global Times, organo di informazione affiliato al Partito Comunista Cinese, ha sottolineato che la visita di cinque giorni di Meloni potrebbe contribuire a chiarire le incomprensioni riguardo alla BRI e a stabilizzare le relazioni tra Cina e Europa, in un contesto di crescenti tensioni dovute alle nuove tariffe di importazione europee sui veicoli elettrici cinesi.
L’Italia, infatti, è tra i membri dell’Unione Europea che hanno votato a favore dell’imposizione di tariffe provvisorie fino al 37,6% sui veicoli elettrici prodotti in Cina. Questa decisione riflette le preoccupazioni dell’Italia e dei suoi alleati occidentali riguardo alle ambizioni diplomatiche ed economiche della Cina.
Secondo Filippo Fasulo, co-direttore del Centro di Geoeconomia dell’Istituto Italiano di Studi Politici Internazionali, l’impegno dell’Italia nella regione Indo-Pacifico, incluso l’invio di navi da guerra, “segnala la sua solidarietà politica con il campo occidentale e testimonia la vicinanza alle preoccupazioni per la sicurezza degli attori regionali”. Questa posizione evidenzia l’attenzione dell’Italia verso le dinamiche geopolitiche globali e la sua volontà di collaborare con i partner occidentali per affrontare le sfide comuni.
C’è una criticità. Capisco l’importanza delle relazioni bilaterali sino-italiane, ma per la Cina, interloquire in questo momento con l’Italia, significa “far arrabbiare” l’Unione Europea. Questa mattina leggevo della gaffe della Meloni sulla contestazione del rapporto UE dato prima in pasto alla stampa e poi alla Commissione che lo aspettava da giugno! I social isterici sono una cosa, la diplomazia è un’arte…