John Elkann, presidente del gruppo automotive di Stellantis, ha scelto il quotidiano dei vescovi italiani Avvenire per lanciare un messaggio al governo. In un’intervista pubblicata ieri grazie alle domende del giornalista Marco Ferrando, Elkann riflette sul passato e guarda al futuro dell’industria automotive e dell’impegno della sua famiglia in Italia. 

Un bilancio positivo dopo vent’anni di trasformazioni

Vent’anni fa, Fiat sembrava destinata a un triste destino, ma grazie all’impegno della famiglia Agnelli e alla guida visionaria di Sergio Marchionne, il futuro dell’azienda è stato completamente trasformato. “Vent’anni fa tutti davano la Fiat per morta, ma non è andata così: grazie all’impegno della mia famiglia, la guida di Sergio e il lavoro di tutte le persone coinvolte, abbiamo cambiato un destino che sembrava segnato,” afferma Elkann. Questo senso di sopravvivenza ha caratterizzato la storia recente delle quattro società che oggi compongono Stellantis: Fiat, Chrysler, Peugeot e Opel.

Il lancio della nuova 500: un momento simbolico

Uno dei momenti più significativi per Elkann è stato il lancio della Fiat 500 nell’estate del 2007 a Torino, un evento che ha rappresentato non solo una festa, ma anche il simbolo del rilancio del gruppo. “Il lancio della 500 è stato un momento di festa e di forti emozioni. Insieme alla nostra città celebrammo il rilancio del gruppo che non solo diventava possibile, ma stava già avvenendo,” ricorda Elkann.

L’eredità di Sergio Marchionne

Sergio Marchionne ha avuto un impatto profondo sia su Elkann che sulla Fiat. “Abbiamo avuto un forte rapporto professionale, che è poi diventato amicizia e complicità. Sergio aveva un’umanità unica,” afferma Elkann. Marchionne è stato determinante nel trasformare Fiat e nel cogliere l’opportunità di acquisire Chrysler, aprendo così le porte del mercato globale e gettando le basi per la creazione di Stellantis, Ferrari, CNH e Iveco come entità competitive sui mercati mondiali.

Critiche e numeri che parlano chiaro

Nonostante le critiche di alcuni osservatori che sostengono che l’Italia abbia perso più di quanto abbia guadagnato dal punto di vista industriale negli ultimi vent’anni, Elkann risponde con i numeri: “Oggi l’insieme delle nostre aziende dà lavoro a più di 74mila persone in Italia, dove abbiamo investito negli ultimi cinque anni 14 miliardi, creando prodotti competitivi sui mercati mondiali.”

Relazioni con il governo e investimenti futuri

I rapporti con il governo italiano, inclusa l’attuale amministrazione Meloni, sono sempre stati di massimo rispetto e dialogo, assicura Elkann. Un esempio degli investimenti futuri è il progetto per Mirafiori, dove arriverà la tanto attesa nuova 500 ibrida entro il 2026. Negli ultimi anni, Mirafiori ha beneficiato di investimenti che hanno permesso l’avvio di attività addizionali alla produzione di auto, come il centro di ricerca e test sulle batterie elettriche e il centro per l’economia circolare.

Giovani e futuro dell’occupazione

Per quanto riguarda l’occupazione giovanile, Elkann conferma che Stellantis ha condiviso un piano che potrà creare nuove opportunità di lavoro per i giovani. “Carlos Tavares lo ha detto chiaramente: abbiamo condiviso un piano per Mirafiori e per tutti gli stabilimenti italiani, che potranno creare nuove opportunità di lavoro per i giovani.”

Una visione globale con radici locali

Stellantis è una realtà globale con forti radici in America, Francia e Italia. “Stellantis opera in tutto il mondo, ha forti radici in America, Francia e Italia, e nel suo top management ci sono tante nazionalità,” sottolinea Elkann, respingendo le critiche di una presunta predominanza francese nel gruppo.

Impegno sociale e radici torinesi

Nonostante i numerosi impegni internazionali, Elkann e la sua famiglia mantengono un forte legame con Torino. “Nonostante il lavoro mi porti prevalentemente fuori dall’Italia, abbiamo deciso con mia moglie di abitare a Torino: qui sono nati i nostri figli e qui sono stati battezzati e vanno a scuola. Le nostre radici sono a Torino, un territorio a cui ci sentiamo legati e sul quale continuiamo a rafforzare il nostro impegno sociale,” afferma Elkann. Le quattro fondazioni legate alla famiglia Agnelli – Fondazione Agnelli, Pinacoteca Agnelli, Fondazione Specchio dei Tempi e la Fondazione per la ricerca contro il cancro di Candiolo – continuano a giocare un ruolo cruciale nel migliorare la vita delle persone attraverso progetti concreti e un investimento annuo di circa 50 milioni di euro sul territorio.

Il ruolo della Chiesa e il rispetto per le comunità

Elkann sottolinea l’importanza del ruolo della Chiesa cattolica nella vita delle comunità, citando le parole dell’arcivescovo di Torino, Roberto Repole, che ha recentemente dichiarato: “Se la scelta di abbandonare il nostro territorio può essere compresa quando è necessaria per la sopravvivenza dell’azienda, non mi pare possa essere accettabile quando risponde alla logica di moltiplicare in modo esasperato i profitti: credo che esistano limiti all’accumulo della ricchezza, oltre i quali non è legittimo sacrificare la vita delle persone.”

Elkann ha reagito con attenzione a queste parole: “Nella vita delle comunità, la Chiesa ha un ruolo fondamentale, e ogni richiamo è uno stimolo a fare meglio e a impegnarsi di più, nel nostro lavoro e nel sociale.”

L’eredità e il futuro

Infine, Elkann affronta anche la delicata questione dell’eredità contesa da sua madre, Margherita Agnelli, con fiducia nella magistratura italiana. “Con mio fratello e mia sorella abbiamo piena fiducia nella magistratura italiana. È una situazione che dura da vent’anni,” dichiara, aggiungendo che il dolore personale ha radici lontane.

Guardando al futuro, Elkann esprime fiducia nei giovani italiani, sostenendo iniziative come Vento, che ha finanziato 70 nuove imprese fondate da giovani italiani, diventando il più grande investitore di start-up in Italia.

John Elkann guarda con orgoglio al percorso compiuto dalla Fiat e da Stellantis negli ultimi vent’anni, confermando l’impegno della sua famiglia a costruire un futuro forte in Italia e nel mondo. Nonostante le sfide e le critiche, i numeri e i fatti parlano di un’azienda solida e in crescita, pronta ad affrontare le sfide future con determinazione e visione.