di Raimondo Montecuccoli dal “Faro di Roma

Riportiamo un articolo pubblicato oggi sul “Faro di Roma”: Il recente post di Francesco Balducci, pubblicato sul blog di Aldo Maria Valli con il titolo “Un altro ordine tradizionale cacciato da una diocesi. La colpa? Troppe vocazioni”, è un ennesimo esempio della narrativa vittimista che cerca di dipingere alcuni gruppi tradizionalisti come perseguitati dal Papa e dalla Chiesa universale.

Questa impostazione, oltre a essere parziale e fuorviante, omette questioni di primaria importanza, come la necessità della comunione ecclesiale, l’obbedienza al Magistero e le problematiche interne a determinati gruppi.

Ma è soprattutto il continuo ricorso alla legge dei numeri a rendere il discorso ingannevole: l’idea che “troppe vocazioni” siano la vera causa di un presunto accanimento. La Scrittura ci insegna che i numeri non sono garanzia di autenticità. Quando re Davide fece il censimento del popolo confidando nella quantità e non nella fedeltà a Dio, fu punito (2Sam 24). Il criterio con cui si giudica la vitalità di una comunità non è il numero degli adepti, ma la sua adesione alla Chiesa e la sua capacità di stare nella comunione ecclesiale.

La scelta di padre Lanzetta e il suo allontanamento

Padre Serafino Lanzetta faceva parte dei Frati Francescani dell’Immacolata. Ha scelto oltre dieci anni fa di uscire dall’Istituto, non accettando il percorso di rinnovamento indicato dalla Chiesa. 
Se avesse accettato il commissariamento come un’opera di purificazione e non di persecuzione, avrebbe potuto rimanere e contribuire dall’interno. Invece, ha scelto di fondare una nuova realtà denominata marian franciscans.
Molta confusione nasce dal fatto che indossa con i suoi sodali un saio molto simile a quello del suo Istituto d’origine.

Questa piccola comunità del Lanzetta ha già subito un trasferimento forzato da Portsmouth e ora dalla Scozia. Il Balducci cerca di far credere che sia per motivi ideologici, ma se il suo ex Istituto religioso e più vescovi diversi prendono le distanze, qualche problema di fondo ci deve essere. 
Non si tratta di una “persecuzione”, ma di una gestione problematica, che evidentemente non ha portato i frutti di comunione sperati.

Il post denuncia che l’allontanamento dei Marian Franciscans sia dovuto alla celebrazione della Messa in rito tridentino. Tuttavia, il problema non è il rito in sé, ma l’atteggiamento divisivo di molti gruppi tradizionalisti. Papa Francesco, con Traditionis Custodes (2021) e il successivo Rescriptum del 2023, ha regolato la celebrazione della Messa tridentina non per sopprimerla, ma per evitare che fosse usata come strumento di opposizione ideologica alla Chiesa e al Concilio Vaticano II.

Anche Benedetto XVI aveva già avuto problemi con i lefebvriani nel tentativo di riaccoglierli nella piena comunione con la Chiesa. E con Francesco, i tradizionalisti non hanno mostrato segni di integrazione, ma di divisione, cercando sempre di costruire una Chiesa parallela.

Il cardinale Müller e il tradizionalismo

Il post menziona il cardinale Müller, ex prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, come un difensore della Messa tridentina e della libertà dei gruppi tradizionalisti. Tuttavia, la sua presenza a un convegno di Una Voce non deve essere letta come un sostegno incondizionato. Infatti, lo stesso Müller ha espresso solidarietà a Papa Francesco durante il suo ricovero al Gemelli, dimostrando che la sua visione della Chiesa non è di opposizione, ma di dialogo.

Molti vescovi, in tutto il mondo, hanno adottato la linea del Papa, regolando il rito antico senza eliminarlo, ma integrandolo nella vita della Chiesa. Non si tratta di un attacco alla Tradizione, ma di evitare che il tradizionalismo diventi una roccaforte ideologica contraria al Vaticano II.

Padre Cavalcoli su Lanzetta: un “teologo” bloccato nel passato

Il Lanzetta, pur rivolgendosi a un pubblico di nicchia, ha attirato qualche attenzione su di sé in questi ultimi anni con alcune pubblicazioni discutibili nonché interventi sui social.  

Padre Giovanni Cavalcoli OP, noto domenicano vicino agli ambienti tradizionali, nel suo blog personale ha espresso seri dubbi sulle posizioni di padre Lanzetta, soprattutto nel suo recente libro Il Papa può sbagliare sul piano della dottrina?

Padre Cavalcoli sottolinea anche l’errore teologico di fondo di Lanzetta, che sostiene l’idea di un Papa ereticobasandosi su dottrine accademiche medievali, completamente ignorate dal diritto canonico moderno.“Se il Papa non è infallibile ogni volta che parla e se il più delle volte non parla in conformità alla fede della Chiesa, non significa per ciò stesso che non è Papa, che la sua elezione non è valida?”
Questa visione, osserva Cavalcoli, rischia di aprire la porta a una contestazione sistematica del Magistero, indebolendo la fede anziché rafforzarla.
Lanzetta oppone la “fede del Papa” alla “fede della Chiesa”, sostenendo che il Papa debba conformarsi alla fede oggettiva della Chiesa, intesa come Tradizione preconciliare.
Padre Cavalcoli smonta questa posizione, affermando che è la fede della Chiesa che è regolata dalla fede del Papa, e non viceversa.
“Sbaglia il padre Lanzetta quando afferma che la ‘fede della Chiesa’ sia la regola della ‘fede del Papa’. In realtà, è il contrario: la fede della Chiesa è regolata dalla fede del Papa.”
Se fosse come dice Lanzetta, si aprirebbe la porta all’idea che un Papa possa essere eretico, fino a insinuare che lo stesso Papa Francesco lo sia.
Padre Cavalcoli invita invece alla prudenza, ricordando che l’eresia è una questione delicata e che non si può facilmente applicare questo concetto a un Papa regnante.

La gestione dei beni: la legge del contrappasso

A modo di appello verso potenziali benefattori il Balducci sottolinea il fatto che il Lanzetta e i suoi sodali si ritroveranno senza una casa. 
ll commissariamento ha rivelato che oltre 30 milioni di euro in immobili erano stati sottratti alla gestione dell’Istituto, trasferendoli ad associazioni private legate a padre Stefano Manelli per evitare il controllo della Chiesa.
Questi beni sono ancora in mano alle associazioni private e non ai Francescani dell’Immacolata.

Oggi, coloro che si lamentano di essere stati privati di conventi e proprietà sono gli stessi che in passato hanno appoggiato il Manelli.

Non si può fare le vittime oggi, se ieri si è operato per aggirare l’autorità ecclesiale. Quello che alcuni chiamano “persecuzione” è, in realtà, una forma di giustizia divina che, talvolta, si manifesta già su questa terra nei suoi kairoi.

Il futuro della Chiesa è nella profezia, non nella nostalgia

Il post del Balducci finisce con una visione catastrofista: le chiese chiudono, i tradizionalisti crescono, Papa Francesco è contro il vero cattolicesimo. 

In realtà:

  • San Francesco non si chiuse in un’élite di eletti, ma abbracciò la povertà, l’obbedienza e la fraternità universale.
  • Papa Francesco sta lavorando per una Chiesa che sia missionaria, inclusiva e fedele al Vangelo.
  • La Chiesa non cresce in Europa ma cresce esponenzialmente in Africa e con decisione in Asia.
  • I Francescani dell’Immacolata stanno crescendo, mentre i fuoriusciti sono sempre più isolati.

Il Nuovo Ordine Mondiale? Non è un complotto, ma una sfida. La Chiesa deve rispondere con la profezia, non con i nostalgici che vogliono restaurare un passato che non tornerà più.

Cosa rimarrà di questi gruppi tra 50 anni? Forse qualche convento, forse qualche comunità marginale. Ma la Chiesa camminerà con la profezia, non con i settarismi.