Il 25 novembre 2024, Papa Francesco ha ribadito con forza l’apertura inclusiva della Chiesa, affermando che essa “spalanca la porta a tutti”. Ricevendo in udienza la comunità accademica del Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II per le Scienze del Matrimonio e della Famiglia, il Pontefice ha sottolineato l’importanza di un’accoglienza universale, senza esclusioni.

Il Papa ha enfatizzato che la Chiesa deve essere una “dimora aperta e accogliente”, impegnata a non chiudere la porta a coloro che affrontano difficoltà nel cammino di fede, ma anzi a spalancarla. Ha richiamato l’immagine evangelica del banchetto nuziale, dove il padrone invita “tutti, buoni e cattivi”, sottolineando che questa è la vocazione della Chiesa, madre di tutti.

Rivolgendosi ai divorziati risposati, ai conviventi e a coloro che faticano nel cammino di fede, Papa Francesco ha affermato che “tutti hanno bisogno di un’attenzione pastorale misericordiosa e incoraggiante”. Ha esortato a evitare atteggiamenti farisaici da parte di chi si considera superiore per vivere in una situazione regolare, ricordando che la Chiesa è chiamata a promuovere la famiglia fondata sul matrimonio, ma senza escludere nessuno.

Il Pontefice ha inoltre sottolineato che le famiglie non sono solo destinatarie della pastorale familiare, ma anche soggetti attivi nella costruzione della Chiesa e nell’impegno sociale. Ha incoraggiato l’Istituto Giovanni Paolo II a sviluppare una conoscenza critica degli atteggiamenti delle diverse società e culture nei confronti del matrimonio e della famiglia, promuovendo il dialogo con studiosi e istituzioni anche di impostazioni differenti.

Papa Francesco ha ribadito che la Chiesa, fin dalle sue origini, si è impegnata affinché nessun vincolo economico o sociale impedisse di seguire Gesù, inaugurando una fraternità nuova che abbraccia lo straniero e perfino il nemico. Ha esortato la comunità accademica e tutta la Chiesa a continuare su questa strada di inclusione e misericordia, spalancando le porte a tutti.