EDITORIALE: Due decenni fa, durante il genocidio in Darfur, l’allora senatore Joe Biden criticò aspramente il presidente George W. Bush per la sua inazione. La compassione e l’urgenza di Biden erano evidenti. Oggi, tuttavia, quella stessa determinazione sembra mancare nella gestione della crisi di Gaza.

La Responsabilità di Biden:
Gaza è diventata un onere per Biden. I recenti attacchi che hanno colpito Rafah, causando numerosi morti, sono moralmente e tatticamente inaccettabili. Nonostante non abbia inviato truppe americane, il supporto materiale e politico degli Stati Uniti alla campagna militare israeliana lo rende parte integrante di questo conflitto. Jeremy Konyndyk di Refugees International ha affermato: “Biden ne è responsabile. Hanno fornito il materiale che sostiene la guerra.”

La Difficile Posizione di Biden:
Biden ha cercato di bilanciare il supporto a Israele con la necessità di moderazione, senza successo. La sua retorica è diventata più critica, ma le azioni concrete non sono cambiate significativamente. Questo ha portato a una percezione di ipocrisia, con Biden che sembra sostenere indiscriminatamente la guerra in Gaza mentre predica la necessità di un ordine internazionale basato sulle regole.

La Sfida Morale e Politica:
La gestione della crisi di Gaza ha eroso la credibilità morale di Biden e indebolito la posizione degli Stati Uniti come partner di sicurezza affidabile. Il continuo trasferimento di armi a Israele ha minato l’autorità morale americana. La guerra ha causato la morte di oltre 30.000 persone a Gaza, inclusi oltre 13.000 bambini. La comunità internazionale percepisce un doppio standard da parte degli Stati Uniti, che condannano l’occupazione russa in Ucraina mentre sostengono le azioni di Israele.

Una Via d’Uscita per Biden?
Biden deve insistere affinché Netanyahu mostri maggiore moderazione e permetta l’ingresso di più aiuti a Gaza. Se non ci saranno risultati immediati, Biden dovrebbe considerare di interrompere il flusso di armi offensive verso Israele per attirare l’attenzione delle forze di difesa israeliane.