La nuova legge approvata dal Parlamento ucraino, che obbliga le parrocchie a interrompere i legami con la Chiesa ortodossa russa entro nove mesi, ha scatenato un acceso dibattito. Da un lato, il governo ucraino la vede come una misura necessaria per limitare l’influenza russa nel paese, soprattutto in un momento di guerra. Dall’altro, il Patriarcato di Mosca ha subito protestato, parlando di una violazione della libertà religiosa.
Papa Francesco è intervenuto sulla questione, esprimendo la sua preoccupazione. Dopo l’Angelus di domenica 25 agosto, il Papa ha chiesto che in Ucraina ognuno sia libero di pregare nella propria Chiesa. Ha messo in guardia contro il rischio di limitare la libertà di culto, sottolineando che “le Chiese non si toccano”. Questo avvertimento arriva in un momento in cui le religioni rischiano di essere usate come strumenti di guerra.
Monsignor Sviatoslav Shevchuk, un’importante figura religiosa in Ucraina, ha espresso il suo punto di vista, sottolineando che la legge dovrebbe trovare un equilibrio tra sicurezza nazionale e libertà religiosa. Ha proposto quattro principi fondamentali: collaborazione tra Stato e Chiese, uguaglianza tra tutte le religioni, non interferenza dello Stato negli affari religiosi e la necessità di garantire la sicurezza nazionale.
Questi principi sono importanti perché, in tempo di guerra, è facile che la libertà religiosa venga sacrificata in nome della sicurezza. Tuttavia, Monsignor Shevchuk ha ribadito che la legge non è un attacco contro una particolare religione, ma piuttosto una difesa contro l’influenza russa.
La sfida per l’Ucraina sarà quella di bilanciare la protezione del paese con il rispetto dei diritti religiosi. Il Papa e Monsignor Shevchuk hanno espresso la necessità di una gestione saggia e moderata di questa situazione, dove il dialogo e la cooperazione tra Stato e Chiesa sono fondamentali.
Infine, il Papa ha esteso il suo messaggio di pace anche ad altre parti del mondo, come Palestina, Israele, Myanmar e Nicaragua, dove le persone soffrono a causa delle guerre e delle persecuzioni. Il suo messaggio è chiaro: la libertà e la dignità umana devono essere difese ovunque.
La nuova legge in Ucraina rappresenta una prova difficile. Il futuro dipenderà dalla capacità del governo ucraino di trovare un equilibrio tra sicurezza e diritti, e dalla volontà delle comunità religiose di collaborare per costruire un futuro di pace e libertà.