Mentre Matteo Salvini continua a criminalizzare le ONG e i soccorsi in mare, etichettando le navi umanitarie come “taxi del mare”, l’Italia affronta il collasso del suo sistema di trasporti pubblici. Da Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Salvini si trova a fronteggiare treni in ritardo, taxi insufficienti e un settore dei trasporti paralizzato dalle inefficienze, mentre invoca il sabotaggio per giustificare il disastro gestionale. Tra la sua retorica feroce contro i migranti e la paralisi del sistema che dovrebbe amministrare, emerge un quadro di contraddizioni e fallimenti politici.

Matteo Salvini, leader della Lega e attuale Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha adottato una retorica particolarmente dura nei confronti dei migranti e delle organizzazioni non governative (ONG) impegnate nel soccorso in mare. Durante il suo mandato come Ministro dell’Interno nel 2019, Salvini ha impedito lo sbarco di 147 migranti a bordo della nave spagnola Open Arms, decisione che ha portato a un processo in cui è stato accusato di sequestro di persona e abuso di potere. Nel dicembre 2024, è stato assolto da queste accuse, con il tribunale che ha stabilito che non vi era stata violazione della legge. 

Salvini ha spesso definito le navi delle ONG come “taxi del mare”, insinuando una complicità tra queste organizzazioni e i trafficanti di esseri umani. Questa retorica ha contribuito a una crescente ostilità verso le ONG e ha influenzato le politiche migratorie italiane, portando alla chiusura dei porti italiani alle navi di soccorso e a un aumento delle difficoltà per le operazioni di salvataggio nel Mediterraneo. 

Parallelamente, come Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Salvini si trova a gestire le criticità del sistema dei trasporti pubblici italiani, inclusi i taxi. Nonostante le promesse di riforma per migliorare l’efficienza del servizio, persistono problemi significativi, come la carenza di veicoli disponibili e le lunghe attese per i passeggeri. Inoltre, le normative restrittive nei confronti dei servizi di noleggio con conducente (NCC) e delle piattaforme come Uber hanno limitato la concorrenza nel settore, mantenendo elevata la domanda di taxi tradizionali e contribuendo alle inefficienze del sistema. 

Recentemente, Salvini ha affrontato critiche per i ritardi e le cancellazioni nel servizio ferroviario nazionale, con alcuni che ne hanno chiesto le dimissioni a causa della gestione percepita come inefficace del settore dei trasporti. In risposta, Salvini ha attribuito parte dei problemi a possibili atti di sabotaggio, sottolineando le sfide che il sistema dei trasporti italiano deve affrontare. 

Queste posizioni sollevano interrogativi sulla coerenza delle politiche adottate e sulla capacità di affrontare in modo efficace le complesse questioni legate all’immigrazione e ai trasporti pubblici in Italia.