Le presunte apparizioni mariane avvenute a Fontanelle di Montichiari tra il 1947 e il 1966 hanno da sempre suscitato un vivace dibattito tra i fedeli e la gerarchia ecclesiastica. Recentemente, il Dicastero per la Dottrina della Fede, attraverso una lettera del cardinale Víctor Manuel Fernández, ha chiarito che tali eventi non contengono elementi contrari alla dottrina della Chiesa. Tuttavia, questa dichiarazione lascia aperte molte questioni, soprattutto in merito alla soprannaturalità delle apparizioni.
La storia delle apparizioni di Montichiari inizia nel 1947, quando Pierina Gilli, una contadina nata nel 1911 e morta nel 1991, dichiarò di aver visto la Vergine Maria. In queste visioni, Maria si presentava come Rosa Mistica, con tre rose sul petto: una bianca, una rossa e una gialla-oro. La rosa bianca rappresenta lo spirito di preghiera, la rosa rossa il sacrificio, e la rosa gialla-oro la penitenza. Questi simboli furono intesi come un richiamo alla rinnovata devozione e al rafforzamento della fede tra i fedeli.
Nonostante la Chiesa non abbia mai riconosciuto ufficialmente queste apparizioni, il vescovo di Brescia ha legittimato il sito costruendo nel 2019 il santuario diocesano Rosa Mística-Madre de la Chiesa. Questo gesto riflette una sensibilità pastorale che riconosce l’importanza della devozione popolare, pur mantenendo un sano scetticismo su fenomeni non verificati.
Il Vaticano adotta un approccio equilibrato, lodando l’umiltà e la fiducia nell’azione materna di Maria, che emergono dai diari della veggente Pierina Gilli, ma anche sottolineando la necessità di interpretare correttamente alcune espressioni teologiche. Ad esempio, la Dottrina della Fede mette in guardia contro la visione di Maria “parafulmine”, un concetto ereditato da epoche passate ma non teologicamente corretto.
Questo equilibrio è cruciale. Da un lato, c’è il rispetto per la devozione sincera dei fedeli, dall’altro, c’è la necessità di prevenire interpretazioni errate che potrebbero deviare dal ruolo della centralità di Cristo nella Redenzione e Mediazione con il Padre, se non spiegati correttamente ai fedeli.
Il caso di Fontanelle di Montichiari è emblematico di come la Chiesa cattolica gestisca le apparizioni mariane. Mentre c’è un riconoscimento dei frutti spirituali positivi che possono derivare da tali fenomeni, c’è anche una chiara avvertenza a non cadere in interpretazioni teologiche fuorvianti. Questo approccio prudente è essenziale per mantenere la purezza della fede e evitare derive che possano danneggiare la comprensione del messaggio cristiano.
Il Vaticano, attraverso il Dicastero per la Dottrina della Fede, dimostra ancora una volta la sua capacità di coniugare devozione popolare e rigore dottrinale. La vicenda di Fontanelle di Montichiari ci ricorda che la fede deve sempre essere accompagnata dalla ragione e che ogni fenomeno spirituale deve essere esaminato con attenzione e discernimento per garantire che sia in linea con l’insegnamento della Chiesa.