In un recente intervento su Vatican News, Monsignor Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita, ha ribadito con fermezza l’importanza della difesa della vita in ogni sua fase, dall’inizio fino alla fine. Questo principio fondamentale è stato al centro della presentazione del “Piccolo lessico della fine della vita”, un documento di 84 pagine consegnato a papa Francesco l’8 agosto. Pubblicato dalla Libreria Editrice Vaticana, il testo rappresenta una sintesi della posizione storica della Chiesa Cattolica su questioni delicate come l’eutanasia, il suicidio assistito e l’accanimento terapeutico.
La Ferma Opposizione della Chiesa a Eutanasia e Suicidio Assistito
Monsignor Paglia ha sottolineato che la Chiesa mantiene una posizione chiara e intransigente contro qualsiasi forma di eutanasia e suicidio assistito. Il documento, infatti, evidenzia i pericoli derivanti dalla legalizzazione di tali pratiche, che potrebbero compromettere gravemente la libertà individuale delle persone più vulnerabili, inducendole a sentirsi obbligate a porre fine alla propria vita.
Secondo la visione della Chiesa, la vita non può essere considerata meramente in termini di qualità, ma deve essere rispettata nella sua totalità. La dignità della persona non dipende dalle condizioni di salute o dall’età, ma è intrinseca a ogni essere umano.
L’Approccio della Chiesa all’Accanimento Terapeutico
Il “Piccolo lessico della fine della vita” affronta anche il delicato tema dell’accanimento terapeutico, esplorando le questioni legate all’idratazione e alla nutrizione nelle fasi terminali della vita. Monsignor Paglia ha chiarito che la Chiesa non promuove l’ostinazione terapeutica. In alcuni casi, quando le cure provocano un carico eccessivo o un disagio fisico significativo, possono essere interrotte. Tuttavia, ha ribadito l’importanza di non accorciare mai la durata della vita in modo intenzionale.
“L’accanimento terapeutico può essere evitato,” ha spiegato Paglia, “ma ciò non deve mai tradursi in un atto che acceleri la morte. Bisogna rispettare il corso naturale della vita, senza forzature né da una parte né dall’altra.”
Il Ruolo della Chiesa nel Dibattito Politico
Monsignor Paglia ha poi evidenziato la necessità di dialogo con le istituzioni politiche quando si tratta di legiferare su temi così complessi e delicati. “Il nostro obiettivo,” ha affermato, “è quello di contribuire a un consenso comune il più ampio possibile.” La Chiesa, ha sottolineato, può collaborare con la società civile in vista del bene comune, ma il suo ruolo principale rimane quello di formare le coscienze, non di scrivere leggi.
Il messaggio del presidente della Pontificia Accademia per la Vita è chiaro: la vita è un valore non negoziabile, da proteggere e rispettare in ogni sua fase. La Chiesa, fedele alla sua missione, continuerà a difendere questo principio fondamentale, promuovendo un dibattito che metta al centro la dignità della persona umana e il rispetto per il mistero della vita e della morte.