Nella sua recente apparizione all’Università Urbaniana, il cardinale Pietro Parolin ha ribadito il desiderio di Papa Francesco di visitare la Cina. Questo desiderio, mai celato, sottolinea l’importanza della Cina per il Papa e la Santa Sede, non solo come nazione storica e culturale, ma anche come partner nel dialogo e nella cooperazione ecclesiastica. Le parole di Parolin evidenziano un’apertura che, sebbene al momento sembri prematura, potrebbe portare a un viaggio papale in Cina, segnando un momento storico nei rapporti tra il Vaticano e il paese asiatico.

Un Dialogo in Evoluzione

Durante la presentazione del libro “Il Cardinale Celso Costantini e la Cina – Costruttore di un ponte tra Oriente e Occidente”, Parolin ha sottolineato il continuo dialogo tra la Santa Sede e Pechino. Questo dialogo, avviato con la firma dell’Accordo sulle nomine dei vescovi nel 2018 e rinnovato nel 2020 e nel 2022, rappresenta un punto cruciale nella relazione tra le due entità. La ricerca di procedure migliori per l’applicazione di questo Accordo, come affermato da Parolin, indica un impegno costante verso una collaborazione più stretta e fruttuosa.

La Stima del Papa per il Popolo Cinese

Papa Francesco ha spesso espresso grande apprezzamento per il popolo cinese, descrivendolo come “nobile e coraggioso” e lodandone la cultura ricca e affascinante. Questa stima è chiaramente riflessa nelle parole di Parolin, che evidenzia l’ammirazione del Papa e dei suoi collaboratori per la Cina. Questo rispetto reciproco è fondamentale per costruire un dialogo solido e duraturo, capace di superare le sfide e le incomprensioni.

L’eredità del Cardinale Costantini

Il cardinale Celso Costantini, primo delegato apostolico in Cina, ha gettato le basi per il dialogo tra Oriente e Occidente. La sua opera e il suo impegno per una Chiesa inculturata in Cina rappresentano una fonte di ispirazione per l’attuale leadership ecclesiastica. Parolin ha elogiato Costantini per aver promosso una Chiesa cinese che, nonostante le opposizioni, è riuscita a crescere e a stabilire una successione apostolica solida. Questo “metodo Costantini” continua a influenzare la politica del Vaticano nei confronti della Cina, tracciando un percorso di dialogo e comprensione reciproca.

Un Futuro di Speranza

L’Accordo sulle nomine dei vescovi, sebbene “provvisorio”, ha portato a sviluppi positivi, con tutti i vescovi in Cina ora in piena comunione con la Chiesa di Pietro. Questo risultato incoraggia ulteriori passi avanti, sperando che il dialogo e la cooperazione possano portare a una maggiore concordia tra i cattolici cinesi sotto la guida dei loro pastori.

La possibilità di una visita di Papa Francesco in Cina rappresenta un’opportunità unica per rafforzare i legami tra il Vaticano e Pechino. Questo evento potrebbe segnare un nuovo capitolo nei rapporti tra Oriente e Occidente, costruendo ponti di dialogo e cooperazione basati su rispetto e comprensione reciproci. La strada è ancora lunga, ma le basi gettate da figure come il cardinale Costantini e gli sforzi continui del Vaticano ci fanno sperare in un futuro di unità e armonia.