La sospensione degli aiuti esteri decisa dall’amministrazione Trump sta producendo una crisi sanitaria devastante nei paesi più vulnerabili del pianeta. La pausa di 90 giorni sugli aiuti USAID – formalmente una misura per rivedere la destinazione dei fondi – ha paralizzato interventi sanitari vitali in Africa, Sud America e Asia, privando milioni di persone di farmaci salvavita, forniture mediche essenziali e trattamenti contro malattie come HIV, tubercolosi e malaria.
Le conseguenze sono già tangibili: bambini senza farmaci, donne incinte senza assistenza, studi clinici sospesi e personale sanitario licenziato. Quello che si sta verificando è un vero e proprio disastro umanitario, frutto di una scelta politica miope e crudele che colpisce i più poveri e vulnerabili del mondo.
La fine di decenni di impegno sanitario USA nel mondo
Per anni, gli Stati Uniti sono stati leader nella lotta alle malattie infettive nei paesi in via di sviluppo. Iniziative come il PEPFAR (Piano di emergenza per l’AIDS) e la President’s Malaria Initiative hanno salvato milioni di vite. Anche sotto amministrazioni repubblicane, come quella di George W. Bush, gli USA hanno mantenuto un impegno costante per la salute globale, costruendo alleanze e sostenendo programmi che hanno migliorato la vita di milioni di persone.
Oggi, con una decisione brutale e priva di logica, Trump sta distruggendo tutto questo.
Le conseguenze?
• L’Uganda ha interrotto la distribuzione di reti anti-zanzare e insetticidi per il controllo della malaria.
• In Zambia, i farmaci per le donne incinte e per la reidratazione dei bambini con diarrea non possono essere consegnati ai villaggi.
• Decine di studi clinici in Africa, Asia e America Latina sono stati sospesi, lasciando i pazienti senza cure.
• Più di 2,4 milioni di zanzariere contro la malaria sono bloccate nei magazzini in Asia e non arriveranno mai in Africa.
• La President’s Malaria Initiative ha licenziato due terzi del suo personale.
Questa non è una “pausa”, è una catastrofe umanitaria causata deliberatamente da una scelta politica.
Il peso della decisione: milioni di vite a rischio
Il congelamento degli aiuti non colpisce solo la sanità, ma paralizza interi sistemi di risposta alle emergenze. Ospedali senza forniture, cliniche senza personale, medici senza mezzi per curare i pazienti.
In Zambia, la distribuzione dei farmaci pubblici è completamente bloccata. Camion, moto e barche che portavano medicinali ai centri sanitari rurali sono fermi. Lo stesso sta accadendo in Mozambico, Nigeria, Malawi e Haiti.
Nel Myanmar, dove i casi di malaria sono passati da 78.000 nel 2019 a 850.000 nel 2023, i farmaci per curare la malattia sono fermi al confine con la Thailandia, senza nessuno che si assuma la responsabilità di distribuirli.
Gli scienziati che lavoravano alla prevenzione dell’HIV e alla ricerca su nuove forme di contraccezione sono stati lasciati senza fondi. Donne che partecipavano agli studi clinici sono ora senza assistenza, con dispositivi medici inseriti nei loro corpi ma senza possibilità di monitoraggio.
Un ricercatore ha raccontato: “Abbiamo un obbligo etico nei confronti delle persone che si offrono volontarie per le prove. Ora non sappiamo cosa dire loro.”
Non è solo una questione di numeri: dietro ogni cifra ci sono vite reali, persone che ora si trovano abbandonate senza alcuna giustificazione.
Un disastro geopolitico: la Cina pronta a riempire il vuoto
Le conseguenze della decisione di Trump non sono solo umanitarie, ma anche strategiche.
Per anni, gli aiuti sanitari statunitensi hanno rafforzato la presenza degli USA in Africa e Asia, contrastando l’influenza crescente della Cina. Ora, con la sospensione improvvisa dei programmi, Pechino avrà mano libera per espandere la propria influenza, offrendo aiuti e finanziamenti che rafforzeranno la sua posizione geopolitica.
La sospensione degli aiuti è quindi un suicidio diplomatico per gli Stati Uniti.
• I governi africani si rivolgeranno alla Cina per ottenere assistenza.
• I progetti sanitari USA, un tempo simbolo di impegno e leadership, saranno rimpiazzati da iniziative cinesi.
• La credibilità americana crollerà, mentre la Cina si presenterà come il nuovo garante della sanità globale.
In nome di un presunto risparmio di bilancio (che nei fatti non esiste), Trump sta consegnando l’Africa e l’Asia nelle mani di Pechino, distruggendo decenni di cooperazione e fiducia.
L’illusione di un “risparmio” che costa vite umane
Il congelamento degli aiuti è stato giustificato come un modo per “rivedere la spesa pubblica”. Ma la realtà è che questa decisione non farà risparmiare un solo dollaro agli USA.
I programmi sanitari sospesi avevano già ricevuto i finanziamenti. Le forniture mediche sono già state acquistate, i contratti già firmati. Bloccare tutto ora significa solo buttare via milioni di dollari e causare sofferenze inutili.
E soprattutto, riavviare i programmi in futuro costerà molto di più. Gli scienziati licenziati dovranno essere sostituiti, le infrastrutture sanitarie dovranno essere ricostruite, e nel frattempo migliaia di persone moriranno per malattie prevenibili.
Come ha detto un esperto della President’s Malaria Initiative: “Potresti riaprire i finanziamenti domani, ma tra mesi ci saranno ancora bambini che muoiono a causa di questa pausa.”
Trump e il disprezzo per i poveri del mondo
Ciò che emerge da questa vicenda è una verità innegabile: Trump non ha alcun interesse per la salute globale, né per la vita dei più vulnerabili.
Questa decisione non è frutto di una strategia, ma di una visione cinica e crudele del mondo. Il messaggio è chiaro: i poveri possono morire, non sono una priorità per questa amministrazione.
Ma il prezzo di questa politica non sarà pagato solo dall’Africa o dall’Asia. A lungo termine, gli Stati Uniti perderanno influenza, credibilità e rispetto sulla scena internazionale.
Nel frattempo, milioni di persone stanno già soffrendo e morendo. Non per mancanza di cure, ma per la scelta deliberata di un governo che ha deciso di voltare le spalle al mondo.
Se fossi un americano mi vergognerei di avere un presidente come lTrump