TESTIMONIANZA: Nel tessuto urbano di Vitória, città brasiliana intrisa di fede e tradizione, un evento tragico ha scatenato un movimento che oggi unisce migliaia di madri in una rete di preghiera e sostegno reciproco. Tredici anni fa, la morte prematura del bambino dei vicini ha scosso profondamente Angela Abdo e sua figlia Vanessa, spingendole a cercare conforto nella preghiera. Quello che è nato come un gesto di dolore e solidarietà tra poche famiglie, si è trasformato nel corso del tempo in un movimento che coinvolge oggi almeno 62.000 madri in tutto il mondo.
Angela Abdo, docente universitaria e consulente aziendale nel settore delle risorse umane, racconta con commozione come l’esperienza della preghiera collettiva abbia trasformato la vita di molte donne. “Tutto è cominciato tredici anni fa, da una tragedia: la morte del bambino dei vicini: aveva 9 anni. Mia figlia Vanessa ne è rimasta particolarmente sconvolta e mi ha chiesto di pregare perché il Signore proteggesse i figli di tutti. A noi si è unita mia nuora. Ci siamo sentite bene, così abbiamo deciso di ripetere l’esperienza nella parrocchia di San Camillo de Lellis che siamo solite frequentare.”
Questo semplice atto di fede e solidarietà ha dato vita a un movimento che ha scelto come patrone Nostra Signora de la Salette e Santa Monica e ha ottenuto il riconoscimento dell’arcidiocesi. Ora le Madri che pregano per i propri figli sono diventate una presenza consolidata, con oltre duemila gruppi sparsi per il Brasile e altri trenta dislocati in varie parti del mondo, tra cui Germania, Stati Uniti, Giappone, Hong Kong, Dubai, Argentina e Cuba.
Il cuore del movimento è la preghiera collettiva. Ogni settimana, le partecipanti si ritrovano in una casa o in chiesa per recitare insieme il Rosario e fare un momento di adorazione. Gli incontri non si limitano alla preghiera, ma comprendono anche momenti di formazione e condivisione delle esperienze. Questo permette alle madri di sostenersi a vicenda nei momenti di difficoltà e di condividere le gioie e i dolori della maternità.
Angela Abdo spiega l’importanza di questa esperienza collettiva di preghiera: “Ogni madre credente prega per i propri figli. L’atto di pregare insieme, però, ci dà una forza inedita. Perché, come dice Gesù, Lui sta accanto a quanti si radunano nel suo nome. E perché ci sosteniamo a vicenda nei periodi di prova. La solidarietà è parte essenziale del movimento. Ci prendiamo cura l’una delle altre, se li portiamo insieme i pesi diventano più leggeri.”
Ma il movimento va oltre la semplice richiesta di grazia. Le madri coinvolte testimoniano di aver vissuto esperienze di guarigione, sia spirituali che fisiche. “Siamo state testimoni di tante storie di guarigione, spirituale e fisica perché, come siamo solite ripetere, quando le madri si inginocchiano, i figli rimangono in piedi.” Tuttavia, il vero dono della preghiera, secondo Angela Abdo, è il discernimento: “La preghiera non ci dà quello che vorremmo bensì la grazia del discernimento per capire che cosa Dio vuole da noi.”
In un mondo spesso frammentato e individualista, il movimento delle Madri che pregano per i propri figli rappresenta un’ispirazione di solidarietà e fede concreta. Attraverso la preghiera e il sostegno reciproco, queste donne trasformano il dolore in speranza e la paura in fiducia, dimostrando il potere trasformativo della comunità e della fede.