La Vergine Maria come Ponte nel Dialogo Interreligioso tra Cristianesimo e Islam

“Di Maria non si dice mai abbastanza.” Questa celebre espressione di San Bernardo di Chiaravalle sottolinea l’importanza e la profondità della figura di Maria nella tradizione cristiana. Maria, la madre di Gesù, non è solo una figura centrale nel cristianesimo, ma anche una figura di grande rispetto nell’Islam, offrendo un punto di incontro per il dialogo interreligioso. Quando si afferma che Maria è una “donna musulmana”, non si intende un’appartenenza religiosa, ma piuttosto una riconoscenza devozionale che i musulmani attribuiscono a Maria, riconoscendola come una figura di altissimo valore morale e spirituale.

Maria nella Tradizione Islamica

Il Corano, il libro sacro dei musulmani, riserva a Maria una posizione singolare e rispettosa. Maria è menzionata per nome 34 volte nel Corano, di cui 24 volte in associazione con Gesù. Le sure 3 (La famiglia di Imran), 5 (La Mensa) e 19 (Maryam) contengono numerosi riferimenti a Maria, descrivendo eventi come la sua nascita miracolosa, il ritiro nel Tempio, l’Annunciazione e la nascita verginale di Gesù. Questa venerazione non equivale a un riconoscimento della divinità di Gesù come nel cristianesimo, ma enfatizza la sua purezza e il suo ruolo come madre di un profeta.

Maria nel Cristianesimo e nell’Islam: Confronti e Divergenze

La devozione a Maria nel cristianesimo è profondamente legata al dogma dell’Incarnazione del Verbo. Maria è riconosciuta come Madre di Dio (Theotokos) e la sua intercessione è altamente venerata. Al contrario, l’Islam riconosce la verginità di Maria e la sua purezza, ma nega la divinità di Gesù e, quindi, la maternità divina di Maria. Questa differenza teologica non impedisce tuttavia un rispetto reciproco che può essere base per il dialogo interreligioso.

L’Ebraismo e Maria

L’ebraismo, nonostante Maria fosse etnicamente appartenente al popolo d’Israele, ha avuto storicamente una visione critica nei suoi confronti. I testi come i Toledot Yeshu cercavano di smentire la venuta del Messia in Cristo, riflettendo un contesto polemico tra ebrei e cristiani. Questo contrasto storico ha spesso polarizzato le relazioni tra le due religioni.

Maria: Un Modello di Unità e Dialogo

La figura di Maria, rispettata tanto nell’Islam quanto nel Cristianesimo, offre un terreno comune per il dialogo interreligioso. La sua vita esemplare e il suo ruolo come madre e discepola possono essere un punto di incontro per promuovere la comprensione reciproca. Come sottolinea il cardinale Cantalamessa, è importante riscoprire il vero volto di Maria attraverso la Tradizione e la Sacra Scrittura, evitando una devozione che possa diventare un’arma polemica tra religioni.

Il Dialogo Ecumenico ed Interreligioso

Per costruire un dialogo ecumenico e interreligioso efficace, è cruciale partire dalla conoscenza e dal rispetto reciproco delle tradizioni e delle credenze. La figura di Maria può essere un simbolo potente di unità. Ad esempio, quando Maometto purificò la Kaaba, non distrusse l’icona di Maria con Gesù, segno del suo rispetto per la Vergine.

In sintesi, la figura di Maria rappresenta un’opportunità unica per il dialogo interreligioso. La sua venerazione nell’Islam come figura di purezza e devozione, seppur diversa nella teologia rispetto al Cristianesimo, offre un ponte di comprensione e rispetto reciproco. Il riconoscimento di Maria può aiutare a superare divisioni storiche e promuovere un dialogo basato sulla conoscenza e sul rispetto reciproco, contribuendo così a una maggiore armonia tra le religioni.