La comunità della Sanità si stringe intorno alla famiglia del giovane ucciso, mentre l’assenza delle istituzioni evidenzia un senso di abbandono.

Il 31 ottobre 2024 si sono tenuti, nella chiesa di Santa Maria della Sanità a Napoli, i funerali di Emanuele Tufano, il quindicenne ucciso a colpi di pistola nella notte tra il 23 e il 24 ottobre durante uno scontro tra bande giovanili. La cerimonia è stata caratterizzata da una profonda commozione e dalla partecipazione affettuosa della comunità del Rione Sanità, che si è stretta intorno alla famiglia del giovane in un ultimo, doloroso addio.

Gli amici di Emanuele, vestiti con magliette bianche recanti messaggi affettuosi, hanno accompagnato la bara, coperta di fiori bianchi, fino ai piedi dell’altare. Attorno al feretro, i ragazzi si sono seduti a terra in segno di vicinanza, mentre all’ingresso della chiesa uno striscione recitava: “Nessuno muore sulla Terra finché vive nel cuore! #ManuVive”. Anche palloncini bianchi sono stati lasciati volare in cielo alla fine della cerimonia  .

A celebrare la funzione è stato l’arcivescovo di Napoli, monsignor Mimmo Battaglia, il quale ha pronunciato un’omelia toccante e accorata. Monsignor Battaglia ha denunciato la “routine perversa” di violenza e morte che ormai sembra aver preso piede in città, e ha lanciato un appello appassionato alla comunità e soprattutto ai giovani, invitandoli a deporre le armi e a scegliere la vita, lontano dai modelli criminali. “Non possiamo più ignorare ciò che sta accadendo intorno a noi,” ha esclamato, sottolineando l’urgenza di una reazione collettiva contro l’indifferenza e l’impotenza che contribuiscono alla perdita di tante giovani vite  .

Significativa l’assenza di rappresentanti delle istituzioni e dei gonfaloni ufficiali in chiesa, un vuoto che ha accentuato il senso di abbandono percepito dai presenti. La mancanza delle autorità a un funerale di tale impatto sociale ha scosso molti partecipanti, che si sono sentiti lasciati soli di fronte a un dramma che, ormai, sembra colpire il cuore della comunità partenopea senza soluzione di continuità.

Al termine della funzione, il feretro è stato portato in corteo per le vie del Rione Sanità, passando anche davanti alla casa di Emanuele, dove si è svolto un altro commovente applauso. Questa tragica vicenda ha riportato all’attenzione pubblica la questione della violenza giovanile e la necessità di un intervento deciso per offrire alternative e speranza ai giovani di Napoli, così che possano sognare un futuro diverso e lontano dalla violenza  .