Il videocollegamento con i giovani ucraini in Europa e America

Sabato 1° febbraio 2025, Papa Francesco si è collegato in videoconferenza con 250 giovani ucraini di Kiev e di altre città in Europa e America. L’incontro, organizzato dal Nunzio Apostolico Visvaldas Kulbokas e dall’arcivescovo Svjatoslav Ševčuk, capo della Chiesa greco-cattolica ucraina, è stato un momento di dialogo e incoraggiamento in un periodo segnato dalla guerra e dalla sofferenza del popolo ucraino.

Durante l’incontro, Francesco ha rivolto ai giovani un forte appello a essere “patrioti veri”, spiegando che l’amore per la patria non si dimostra con l’odio, ma con il perdono. “È vero che bisogna difendersi”, ha detto il Papa, ma ha sottolineato che bisogna sempre essere disposti a perdonare, anche se questo può risultare molto difficile.

Il messaggio del Papa: la pace si costruisce con il dialogo

Papa Francesco ha ribadito che “la pace si costruisce con il dialogo”, anche quando può sembrare impossibile. Ha esortato i giovani a lavorare per la riconciliazione, anche con chi è “contro di noi” e con chi è “ostinato nel suo odio”. Il Pontefice ha denunciato con dolore la realtà attuale:

“Oggi la vita è svalutata. È più importante il denaro, è più importante prendere posizioni di guerra. La vita non viene messa al primo posto.”

Un’affermazione che riflette il suo costante richiamo alla sacralità della vita umana e alla necessità di contrastare la logica della violenza con quella della speranza.

Nostalgia della patria e memoria dei caduti

Il Papa ha poi parlato ai giovani ucraini che si trovano all’estero, invitandoli a non perdere la nostalgia della patria. “La nostalgia è una forza”, ha detto, riconoscendo che può essere anche un dolore, ma che è importante mantenere vivo il legame con le proprie radici.

Ha poi mostrato un rosario appartenuto a un giovane soldato morto in combattimento, ricordando il sacrificio di tanti giovani che hanno dato la vita per difendere il loro Paese:

“Dobbiamo ricordare questi nostri eroi che hanno difeso la patria. Il popolo ucraino soffre, muore di fame. Apriamo gli occhi.”

Parole forti, che testimoniano la profonda preoccupazione del Papa per le condizioni umanitarie drammatiche in Ucraina, un Paese in cui la guerra continua a seminare morte, distruzione e privazioni.

L’arte del perdono: un cammino difficile ma necessario

Uno dei punti centrali del messaggio del Papa è stato il perdono, un tema che ha più volte sottolineato durante il dialogo con i giovani.

“Devo perdonare come sono stato perdonato. Ognuno di noi deve ricordare nella propria vita come è stato perdonato.”

Papa Francesco ha riconosciuto quanto il perdono possa essere difficile, soprattutto in un contesto di guerra e di sofferenza, ma ha invitato i giovani a non cedere alla logica della vendetta:

“Noi cerchiamo sempre di rispondere a un pugno con un altro pugno. Ma perdonare è fondamentale. Non è facile, è vero, ma dobbiamo imparare a farlo sempre. Dobbiamo perdonarci gli uni gli altri, sempre.”

Ha poi concluso con un incoraggiamento a non avere paura di cadere, ma a trovare sempre la forza di rialzarsi:

“Tutti abbiamo commesso errori nella vita, ma quando si sbaglia, bisogna rialzarsi e andare avanti. Non abbiate paura! Rischiate, e se cadete, non rimanete a terra.”

Un messaggio di speranza per una generazione segnata dalla guerra

Il dialogo tra Papa Francesco e i giovani ucraini è stato un momento di grande valore simbolico e spirituale. Il Pontefice ha riconosciuto il dolore di un popolo ferito, ma ha anche indicato una via per non farsi sopraffare dall’odioil perdono, la speranza e la ricostruzione della pace attraverso il dialogo.

In un mondo dove la violenza sembra prevalere, il Papa ha voluto lanciare un messaggio di speranza a una generazione segnata dalla guerra, ma chiamata a costruire un futuro diverso.