Mentre è appena uscito “Spera”, l’autobiografia di Papa Francesco, il pontefice cade nella residenza di Santa Marta, all’interno del Vaticano. Nonostante una contusione al braccio destro, il Pontefice ha portato avanti gli impegni della giornata, dimostrando la sua determinazione, ma le preoccupazioni sulla sua salute, già fragile, tornano al centro dell’attenzione.
La caduta e il comunicato del Vaticano
Giovedì 16 gennaio, la Sala Stampa della Santa Sede ha comunicato che Papa Francesco, 88 anni compiuti lo scorso 17 dicembre, è caduto nella sua residenza di Santa Marta. L’incidente gli ha provocato una contusione all’avambraccio destro, fortunatamente senza fratture. Per precauzione, il braccio è stato immobilizzato con una fasciatura in tessuto bianco.
Nonostante l’accaduto, il Pontefice ha mantenuto il suo programma giornaliero, ricevendo in udienza la presidente del Comitato della Sicurezza Alimentare Mondiale, Nosipho Nausca-Jean Jezile, apparendo con il braccio visibilmente fasciato ma senza segni di dolore.
Non è il primo incidente
Questa caduta arriva poche settimane dopo un altro episodio simile. Nel dicembre scorso, Papa Francesco era già apparso con un evidente ematoma sotto il mento, a seguito di una caduta avvenuta nella stessa residenza di Santa Marta. In quell’occasione, il Pontefice aveva riferito di essere scivolato mentre si alzava dal letto, battendo contro il comodino.
Questi episodi, seppur non gravi, sollevano interrogativi sulla salute del Pontefice, che da tempo affronta problemi fisici significativi, tra cui dolori al ginocchio destro e al dorso che lo costringono a utilizzare frequentemente la sedia a rotelle o un bastone.
Una salute delicata, ma una mente lucida
Papa Francesco vive con un solo lobo polmonare, a causa di un intervento subito a 21 anni per una pleurite. Questa condizione lo rende particolarmente vulnerabile alle infezioni respiratorie, motivo per cui ha cancellato diversi impegni nei mesi passati, soprattutto durante i periodi invernali. Recentemente, il 9 gennaio, aveva delegato a un collaboratore la lettura del discorso al Corpo Diplomatico per via di un’influenza.
Nonostante ciò, Francesco minimizza i suoi problemi di salute. Nella sua recente autobiografia, pubblicata il 15 gennaio, ha ricordato la frase che sintetizza il suo approccio alla missione papale: “La Chiesa si governa con la testa e il cuore, non con le gambe.” Questo atteggiamento riflette la sua volontà di continuare a servire, escludendo per ora l’ipotesi di un’eventuale rinuncia al ministero petrino.
Una leadership instancabile nonostante l’età
Papa Francesco è uno dei pochi Pontefici della storia contemporanea a governare la Chiesa a un’età così avanzata. La sua determinazione è evidente, ma le difficoltà fisiche rappresentano una sfida crescente. In un mondo in cui le aspettative sulla leadership si intrecciano con il vigore fisico, Francesco continua a dimostrare che la forza di un leader non risiede nella salute corporea, ma nella capacità di prendere decisioni sagge e amorevoli per il bene della comunità.
Preoccupazione e speranza
Le recenti cadute e i problemi fisici del Pontefice richiamano l’attenzione sul tema della fragilità umana, anche ai vertici della Chiesa. Tuttavia, l’instancabile dedizione di Francesco rappresenta un esempio di resilienza e speranza, un messaggio potente in un’epoca in cui la fragilità viene spesso vista come un limite.
Sebbene gli incidenti siano segnali di una salute sempre più delicata, Papa Francesco continua a testimoniare con forza il valore della missione, ricordandoci che la vera leadership si esprime nel servizio, nella fede e nella dedizione instancabile al bene comune.