Città del Vaticano,  “Ricominciare!” È questa la parola chiave con cui Papa Francesco ha aperto il nuovo ciclo di udienze giubilari del sabato, un appuntamento pensato per accogliere i pellegrini dell’Anno Santo e accompagnarli nel cammino di speranza che il Giubileo rappresenta.

Davanti a una Aula Paolo VI gremita, il Pontefice ha esortato i fedeli a guardare con coraggio al futuro, lasciandosi alle spalle le ferite del passato e accogliendo la “novità di Dio”. Il Giubileo è un’opportunità di rinascita, una porta aperta a tutti per rimettersi in cammino.

Giovanni Battista, profeta della speranza

La catechesi del Papa ha preso spunto dalla figura di Giovanni Battista, il “profeta della speranza”, il più grande tra i nati da donna, secondo il Vangelo di Luca. Tuttavia, ha sottolineato Francesco, Gesù aggiunge un elemento sorprendente“il più piccolo nel Regno di Dio è più grande di lui”.

Ecco il salto di qualità che il Vangelo proponenon basta essere grandi agli occhi del mondo, ma occorre riconoscersi piccoli per accogliere Dio. Solo così si può davvero ricominciare.

Il Papa ha quindi incoraggiato i fedeli a ripetersi questa parola, “ricominciare”, trasformandola in un’esortazione personale e collettiva. Un modo per superare le difficoltà, ritrovare la speranza e rinnovare la propria vita nella fede.

Un nuovo inizio per un mondo ferito

Francesco ha poi allargato il discorso alla “casa comune”, il nostro mondo abusato e ferito. Ha denunciato le ingiustizie, le guerre e le violenze che continuano a devastare intere popolazioni, ricordando che ancora oggi “tanti Erode contrastano il Regno di Dio”.

La speranza cristiana, però, non è un’illusione: è un cammino concreto che passa attraverso l’impegno per la giustizia, la solidarietà con i più piccoli e il servizio agli ultimi.

“Dio ci invita a vedere i più piccoli, ad ascoltarli e ad essere la loro voce”, ha affermato il Papa. Questo, ha spiegato, è il vero spirito del Giubileonon solo un evento religioso, ma un’opportunità per rinnovare il nostro impegno verso un mondo più giusto e fraterno.

La speranza contro la logica della guerra

Nel saluto finale, Papa Francesco ha lanciato un forte appello per la pace“Non dimentichiamo mai che la guerra è una sconfitta, sempre!”.

In un momento storico segnato da numerosi conflitti, il Pontefice ha ribadito l’importanza della preghiera e dell’impegno per la riconciliazione. Ha chiesto ai fedeli di continuare a pregare affinché i Paesi in guerra possano finalmente trovare la pace.

“Preghiamo per la pace, perché il mondo ha bisogno di speranza e di un nuovo inizio” ha concluso il Papa, lasciando ai pellegrini il compito di portare con sé il messaggio del Giubileo: un invito a ripartire, con fiducia, nella luce del Vangelo.